"Prendiamo una regata per volta. Siamo concentrati solo su quello". Questo il messaggio univoco, verbale, ma anche fisico, che viene da Ben Ainslie e Giles Scott, timoniere e tattico di INEOS Team UK del Royal Yacht Squadron, e da Checco Bruni e Jimmy Spithill, il timoniere di destra e di sinistra di Luna Rossa Prada Pirelli che insieme al randista Pietro Sibello formano l’afterguard dello scafo del Circolo Vela Sicilia.
Sono tesi, molto tesi i quattro, all’incontro con i media - via zoom quelli internazionali – che dà il via al 3° e 4° Round Robin della Prada Cup senza American Magic, impegnata in una corsa contro il tempo per riparare i danni causati dalla brutta scuffia di domenica scorsa. Sanno tutti e quattro che la posta in gioco nella regata che si svolgerà sabato 23 gennaio alle 16 ora di Auckland, le 4 del mattino in Italia, è grande.
Se prevale Britannia, il team di Ainslie e Scott passa direttamente alla finale della Prada Cup in programma a partire dal 13 Febbraio. Se vince Luna Rossa, domenica si regata di nuovo per la stessa posta. Sì perché in caso di vittoria degli italiani, entrambi i team salirebbero a 4 punti, ma per regolamento sarebbe Luna Rossa, a vincere e a passare in finale avendo concluso i Round Robin col risultato migliore, col vantaggio di avere più tempo e flessibilità per continuare a migliorare la messa a punto del proprio scafo.
Entrambi i team, al di là dei convenevoli e delle frasi di circostanza, sono pronti, consapevoli e agguerriti.
Le condizioni meteo per sabato parlano di 13/16 nodi. Non a caso Luna Rossa ha cambiato i foil montandone di più sottili, adatti a condizioni più dure.
Luna Rossa sceglie dunque di andare all’attacco per colmare quel leggero gap rispetto agli inglesi, che ha intuito in condizioni di vento più forte. Un assetto provato alle 7 del mattino di giovedì, non tanto per tenere lontano gli sguardi indiscreti, ma solo perché le previsioni davano vento oltre i 20 nodi da metà mattinata in poi, come spiega Bruni. Un assetto che se le cose non dovessero funzionare perlomeno si sarà provato, con la possibilità di tornare indietro.
Le domande agli uomini di punta dei due team fioccano. Loro sono bravi a rispondere e a svicolare. Quello che gli uomini della Luna confermano è invece di aver avuto seri problemi nella regata di domenica 17 contro American Magic, col sistema si navigazione. “Abbiamo corso al buio – conferma Spithill - il sistema era completamente fuori gioco. Abbiamo preso la partenza basandoci su un orologio da regata da 50 dollari. Abbiamo anche sconfinato dei limiti del percorso.“
Scontate le curiosità sulle differenti scelte fatte dai due team sull’organizzazionei a bordo. Su INEOS Team UK su11 velisti solo 9 sono grinders, ovvero “uomini dinamo” addetti a creare da immagazzinare energia “macinando” costantemente, 80 colpi al minuto, sempre nella stessa direzione, per tutta la regata che dura in media mezz’ora. Una soluzione che libera forza umana per il controllo del volo al quale sono dedicati due uomini. C’è poi Giles Scott, il tattico, che non ha ruoli fisici e si dedica alla visione del campo di gara per decidere le mosse in relazione simbiotica col timoniere Ben Ainslie, e il randista.
Diversa la scelta di Luna Rossa, che ha 8 grinders che “macinano” a coppie, uno in avanti e uno indietro, con due che regolano anche la vela di prua, due timonieri, Bruni a sinistra e Spithill a destra e il randista Pietro Sibello.
Un giornalista chiede a Spithill se vista la posta in gioco Luna Rossa voglia “disperatamente” vincere. Fulminea la risposta di Spithill : "Non c’è disperazione in Luna Rossa, solo grande “exitement”, eccitazione, per la sfida di sabato." Una sfida, osserva Giles Scott, che essendo tra barche “ragionevolmente” ben assortite, nel senso di equivalenti, andrà a chi saprà regatare meglio.
Intanto alla base di American Magic, la luce non si spegne mai. Si lavora 24 ore su 24 alla riparazione dell’ AC 75 Patriot, ferito nella rovinosa scuffia di domenica 17 gennaio nella regata contro Luna Rossa. Terry Hutchinson non ha dubbi. Lui e i suoi saranno al via delle semifinali il 29 gennaio. E aaranno pericolosamente assetati di riscatto, una attitudine che sia gli inglesi, che gli italiani preferirebbero non dover affrontare.
La Prada Cup, conclusi i Round Robin, prevede una Semifinale dal 29 gennaio al 2 febbraio tra secondo e terzo classificato al meglio di 7 prove (vince chi per primo raggiunge 4 vittorie). Il limite del vento nei Round Robin e nella Semifinale è fissato tra tra 6.5 e 21 nodi.
Il vincitore della Semifinale incontrerà quindi il primo classificato dei Round Robin nella Prada Cup dal 13 al 22 febbraio al meglio di 13 prove (vince chi per primo raggiunge 7 vittorie).
Il vincitore della Prada Cup affronterà Emirates Team New Zealand nella 36° America’s Cup a partire dal 6 marzo, al meglio di 13 prove (vince chi per primo raggiunge 7 vittorie). Il limite del vento fissato per la Prada Cup e l’ America’s Cup è superiore: tra 6.5 e 21 nodi.