Napoli sul tetto d'Italia
con la figlia d'arte Martina Capezzuto

Martina e Ignazio Capezzuto
Martina e Ignazio Capezzuto
di Diego Scarpitti
Domenica 4 Luglio 2021, 22:02
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Il nonno, il papà, la figlia e il fratello. Di generazione in generazione, accomunati dalla passione per la disciplina che si pratica sul tatami. Famiglia interamente consacrata al judo e le soddisfazioni non mancano. Martina Capezzuto, atleta del Kodokan Fuorigrotta, situato in via Pietro Metastasio (costola del grande Kodokan Napoli di piazza Carlo III), si è laureata campionessa d’Italia. Figlia e nipote d’arte, la judoka napoletana classe 2007 ha preceduto Beatrice Cialini (Sporting Club Paradise), Roberta Zedda (Yama Arashi Nuoro) ed Elizabeth Leopardi (Judo Club Pergine).

 

«Questa competizione si doveva disputare nel 2020, causa Covid-19 è stata rinviata e si è svolta ad un anno di distanza», spiega la vincitrice della rassegna nazionale. «Hanno partecipato ben 32 atleti provenienti da tutte le regioni. Ho chiuso in anticipo i quattro incontri nella categoria 52 kg», osserva entusiasta Capezzuto. Da poco ha terminato la terza media e ha deciso di iscriversi a scienze umane. Si è fatta valere ed apprezzare al PalaPellicone. «Dedico ogni giorno due ore per allenarmi». Studio e sport binomio (difficile) da conciliare.

«Voglio ringraziare mio fratello Antonio, il quale, pur avendo partecipato alle finali nazionali nella categoria 42 kg, classificandosi al settimo posto, ha permesso di potermi allenare, in quanto il Coronavirus ha allontanato una buona parte dei miei coetanei dalle sedute quotidiane in palestra». Esordiente under 15 Martina e abile a portare Napoli sul tetto d’Italia. «Dedicare il successo ad una sola persona risulta riduttivo. Questi risultati si possono raggiungere solamente attraverso i sacrifici dell'intera famiglia», argomenta sincera. «Mi trovo a praticare questo sport, in quanto papà Ignazio è un tecnico del Gruppo Sportivo Fiamme Oro - sezione giovanile di Napoli, la cui passione gli è stata trasmessa a sua volta da suo padre Antonio».

Intreccio particolare e interessante. Dall’esperienza vissuta all’Enaoli (Ente nazionale assistenza orfani dei lavoratori italiani) con Giuseppe Marmo e Bernardo Centracchio, alla fondazione del Kodokan Napoli. «Emozione enorme. Vedere Martina sul gradino più alto del podio è stato bellissimo. Sono enormemente soddisfatto e auguro a tutti i papà di provare le stesse sensazioni», afferma Ignazio Capezzuto, assistente capo coordinatore, che si prodiga con altri validi colleghi all’insegnamento della nobile e antica disciplina giapponese presso il IV Reparto Mobile e la nuova sede dei Cristallini 73, inaugurata il 17 giugno alla presenza del capo della Polizia di Stato, Lamberto Giannini, direttore generale della pubblica sicurezza.

«Ci siamo dati da fare anche durante il lockdown per ristrutturare il complesso dei Cristallini. Ferme le attività giovanili in quel periodo, abbiamo dato una grandissima mano, ultimando la struttura nel cuore della Sanità», evidenzia orgoglioso il tecnico della sezione giovanile. Gioco di squadra riuscito alla grande. «Da settembre saremo a pieno regime, ospitando i ragazzi del judo e del pugilato. Non ci sono parole per descrivere la bellezza della struttura incastonata in un quartiere disagiato. Noi del Gruppo Sportivo Fiamme Oro possiamo accogliere i ragazzi e dare loro opportunità di crescita e di riscatto sociale e plasmare nuovi campioni grazie alla supervisione del coordinatore Luca Piscopo e alla direzione tecnica di Pino Maddaloni», conclude Capezzuto. Napoli si riscopre capitale del judo grazie a Martina, sulle orme del nonno e del papà.

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