Stupro campionessa scherma a Chianciano, Federscherma: «Ci costituiremo parte civile». Il presidente Azzi: «Fatto quello che potevamo»

Il numero uno della Fis: «A suo tempo abbiamo attivato la procura e la giustizia federale, facendo tutti i passi necessari»

Stupro a Chianciano Terme, la Federscherma: «Ci costituiremo parte civile». Il presidente Azzi: «Fatto quello che potevamo»
Stupro a Chianciano Terme, la Federscherma: «Ci costituiremo parte civile». Il presidente Azzi: «Fatto quello che potevamo»
Domenica 3 Marzo 2024, 14:52
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La Federazione Italiana Scherma ha emesso un comunicato in cui si costituisce parte civile riguardo la denuncia di una campionessa di scherma uzbeca che è stata abusata da tre atleti a Chianciano Terme. «In riferimento alle notizie riportate oggi dal quotidiano "Il Messaggero" e riprese da altri organi di stampa, la Federazione Italiana Scherma ritiene doveroso e necessario specificare quanto segue: la Fis ha tempestivamente, e in più occasioni, avuto confronti diretti con la Magistratura inquirente, al fine di conoscere la situazione e gli sviluppi dell'attività investigativa, nel rispetto del segreto istruttorio che contraddistingue la fase procedimentale ancora in corso». Così si legge nel comunicato della Fis che continua: «Sulla base di tali informazioni e rassicurazioni acquisite, la Federazione - differentemente da quanto riportato - ha dettagliatamente risposto all'avvocato della denunciante, depositando anche la nomina della Federazione per una costituzione di parte civile nell'eventuale giudizio, qualora venisse disposto dalla giustizia ordinaria».

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Lo stupro di gruppo sarebbe avvenuto tra il 4 e il 5 agosto scorso durante un ritiro pre-estivo e sul caso indaga la Procura di Siena. La Federazione ha aggiunto: «La ricostruzione fornita, nelle parti che chiamano in causa l'operato della Fis, non risponde in alcun modo all'attenzione posta sulla vicenda da parte della Federazione, che si è invece immediatamente attivata nei contatti con la Magistratura ordinaria e sportiva, riponendo massima fiducia nell'operato delle autorità.

La Federazione Italiana Scherma, che dei valori sani e autentici dello sport ha fatto la bandiera della propria attività non meno delle medaglie olimpiche e paralimpiche, e che attraverso questo lavoro quotidiano si è affermata come un esempio riconosciuto di impegno sociale, valuterà tutte le azioni necessarie a tutela della propria immagine e a difesa di quel che ogni giorno afferma nelle sale di tutta Italia».

Azzi: «Abbiamo fatto tutto quello che potevamo»

Anche il presidente della Federazione Italiana Scherma ha parlato della questione affermando come sia stato fatto tutto ciò che era nelle loro possibilità: «Noi abbiamo fatto tutto quello che potevamo, non possiamo sostituirci alle autorità giudiziarie. Non abbiamo i poteri per indagare su ipotesi di reato gravi come questi, da codice rosso. A suo tempo abbiamo attivato la procura e la giustizia federale, facendo tutti i passi necessari - ha aggiunto - Ci siamo anche predisposti per un'eventuale costituzione di parte civile se ci dovesse essere un processo come parte offesa. Su quali basi possiamo sospendere gli atleti indagati oggi? Serve almeno un provvedimento cautelare, un rinvio a giudizio o la chiusura delle indagini».

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