Cannavaro aspetta una panchina:
«Stanco di stare a casa a guardare»

Cannavaro aspetta una panchina: «Stanco di stare a casa a guardare»
di Gennaro Arpaia
Venerdì 24 Giugno 2022, 07:00 - Ultimo agg. 25 Giugno, 09:07
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Il rischio - ma con il sorriso - è che a decidere il futuro di Fabio Cannavaro sia un po' anche Daniela: «Mia moglie non mi vuole più a casa» dice ridendo l'ex Pallone d'Oro e campione del mondo. A casa non ci vuole stare più nemmeno lui, abituato al campo da troppi anni e da troppo tempo lontano: «Ho tanta voglia di allenare, non so dove andrò ma dopo un anno fermo mi sto guardando intorno e ho voglia di lavorare. Non è importante il Paese né la categoria». Una panchina per il futuro, quindi, quella su cui Cannavaro spera di sedersi al più presto, tra un evento e l'altro della Fondazione che porta il nome suo e quello di Ciro Ferrara. Ieri mattina, al centro Azul Padel di Pianura, i due ex campioni hanno dato il via al torneo-evento benefico che ha visto al centro dell'attenzione lo sport del momento: il padel.

Anche Ferrara (e il fratello Vincenzo) ha indossato le scarpette, ma non Fabio, che ha però tagliato il nastro ideale della partenza parlando anche di mercato. A completare la difesa di Spalletti potrebbe esserci Leo Ostigard, uno che nello spogliatoio del Genoa ha spesso detto a Criscito «Cannavaro è il mio mito». «Con Leo ci siamo sentiti tramite Mimmo (Criscito), sapevo delle sue parole. Accostarlo a me ci sta, ha caratteristiche simili alle mie, con tanta voglia di fare e buone qualità. Lui nel Napoli ci può stare». E magari crescere con Koulibaly. «Kalidou è uno dei pochi rimasti di alto livello nel suo ruolo. Speriamo che la società faccia uno sforzo» ha detto Cannavaro. «Noi guardiamo tutto dall'esterno.

Ma chi è all'interno della società sa cosa fare nelle prossime settimane. Quest'anno c'era voglia di vincere e per un po' c'è stata anche la sensazione di potercela fare a portare a casa lo scudetto, ma alla fine ha vinto il Milan che ha dimostrato di essere una squadra forte che ha meritato di vincere».

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È quella che spesso chiede Aurelio De Laurentiis, orfano dalla prossima stagione dell'unico napoletano in rosa (con Marfella) nel 2021-2022. «L'assenza di Insigne è importante ma ci sono tanti giovani che stanno arrivando dalla Primavera - su tutti Ambrosino - che ci possono far ben sperare. Speriamo li facciano giocare, perché si può crescere anche qui, non solo in altre squadre» ha continuato Fabio, che nell'ultimo mese ha messo alle spalle i rumors che lo volevano sulla panchina della Polonia e poi su quella dell'Espanyol, in Liga.

Al centro del torneo, la beneficenza: l'evento della Fondazione Cannavaro Ferrara si accompagna a una raccolta fondi in favore della Fondazione Santobono-Pausilipon per l'umanizzazione del reparto di radiologia e accogliere i pazienti più piccoli in luoghi più allegri e colorati. «Un progetto per i bambini del nostro territorio» le parole in coro dei due ex azzurri. 

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