«A nome di tutta la squadra volevo fare le condoglianze alla famiglia di Boniperti. E' scomparsa un'icona del calcio italiano e mondiale». Federico Chiesa, attaccante della Juve, parla anche a nome degli altri azzurri nel giorno dell'addio dell'ex giocatore e presidente bianconero. Lo fa da Coverciano dove spera di diventare anche lui protagonista con l'Italia nell'Europeo. La Nazionale è a punteggio pieno e comincia a spaventare le favorite. «Siamo qui per arrivare in fondo. E per un grande sogno. Ma per riuscirci dovremo affrontare le migliori. Siamo pronti. Possiamo giocarcela alla pari con tutte, il gioco è bellissimo, non serve paura di queste Nazionali, anzi siamo curiosi di incontrare per vedere a che livello siamo».
Spesso titolare con Mancini, è stato superato da Berardi proprio all'inizio della competizione.
QUESTIONE DI FAMIGLIA
«Ho sentito mio papà Enrico, ma non per questioni calcistiche. So, dentro di me, come vivere questo momento, c'è energia ed elettricità. Il gruppo è bello, merito del mister» chiarisce Chiesa. Oltre Mancini, anche lo staff è composto da amici edex compagni del padre. Da Vialli a Lombardo, da Evani a Salsano. «Anche De Rossi che si è aggiunto agli altri.Tutti loro portano valori importanti che rispecchiano la squadra che siamo, il nostro entusiasmo è anche quello dei tifosi. L'Italia ci segue». Federico si sofferma sul dramma di Eikssen e gli viene in mente quello di Astori: «Ha colpito tutti noi. Appena finito l'amichevole, abbiamo iniziato a sperare che tutto finisse nel meglio per lui. Alla fine è stato così. Mi ha fatto ripensare a momenti brutti, a Davide. Ma il ragazzo sta bene e gli auguro una pronta guarigione».
FEELIN BIANCONERO
«Il Galles è forte e tenace. sarà una battaglia. Ha giocatori importanti di livello internazionale, su tutti Bale». avverte Chiesa. Incrocerà Ramsey, suo compagno nelal Juve. «Aaron è un giocatore sopra la media, intelligentissimo. Forte tecnicamente, l'ho apprezzato fuori e in campo, ha avuto tanti infortuni. Ma ha sempre dato il massimo. E' anche un amico. Ho un ottimo rapporto con lui ma non mi sto messaggiando adesso con lui. Con altri si». Sono de Ligt e Rabiot. Quando tornerà a Torino troverà Allegri. «Non l'ho ancora sentito. Ci tengo però a ringraziare ancora Pirlo per la fiducia. Sarò felice, finito l'Europeo, di incontrare Allegri e di lavorare con lui ». Federico sa che l'annata con la Juve è stata decisiva per la sua crescita: «La voglia è tanta di lasciare il segno. Dal club bianconero porto qui la capacità di non mollare e di vincere sempre: è la mentalità della Juventus».