Sarri: «Ci siamo disattivati, sempre in ritardo e passivi. Ed è preoccupante»

Sarri: «Ci siamo disattivati, sempre in ritardo e passivi. Ed è preoccupante»
Sarri: «Ci siamo disattivati, sempre in ritardo e passivi. Ed è preoccupante»
di Daniele Magliocchetti
Domenica 28 Novembre 2021, 23:52
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Per come parla proprio non se l'aspettava di perdere in qeusta maniera. Sarri sapeva bene che non sarebbe stata una partita semplice, ma si aspettava un approccio e un attaggiamento assai diverso, almeno più combattivo, invece è rimasto stupito perché è successo l'esatto contrario. «La squadra aveva fatto dei passi in avanti - racconta il tecnico un po' amareggiato  -, come è solito ogni quattro o cinque partite vengono fuori gare di questo tipo. Il Napoli ha fatto una grande partita, credo che sia superiore anche alle altre dell’alta classifica. C’è poco da dire, siamo stati in difficoltà perenne. L’approccio non è stato giusto, sui primi due gol ci abbiamo messo del nostro. È un match senza recriminazioni. Ci siamo disattivati, sempre in ritardo e passivi. E questa cosa è un po' preoccupante»

I PROBLEMI. «Non è un discorso di comunicazione, ma di tempi, di pressione di squadra.

Noi lo facevamo uno per volta. Vedo una squadra che fa fatica a stare su livelli di attivazione e applicazione forte. Giocando ogni tre giorni è più difficile, passiamo da dieci a uno, e questo non è ammissibile. Non si può lasciare un centrocampista libero, si può lasciare un terzino libero. Gli scivolamenti non erano fatti mai nel modo giusto. Arrivavamo sempre in ritardo netto».

AMAREZZA. «Non c’è da essere pessimisti oppure ottimisti, bisogna capire da dove nascoo questi alti e bassi e cercare di metterli apposto. Stasera, se devo essere sincero, mi aspettavo di tutto fuorché una gara di questo tipo. Il problema è la disattivazione che ho visto, non tanto la sconfitta. Col Napoli puoi anche perdere, ma ci sono modi e modi»

FELIPE ANDERSON. «È un oggetto delicato, quando si spenge, lo fa in maniera seria, così come quando s’accende. È in una fase di down, la sua carriera è stata sempre questa. Noi stiamo cercando d’accompagnarlo a un rendimento meno altalenante. ma è dura, è un percorso e va fatto bene».

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