Salernitana, figuraccia Colantuono:
«Ma faccio i complimenti ai ragazzi»

Salernitana, figuraccia Colantuono: «Ma faccio i complimenti ai ragazzi»
di Alfonso Maria Avagliano
Domenica 24 Ottobre 2021, 07:00 - Ultimo agg. 20:07
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L'Empoli ha fatto la festa di compleanno a Stefano Colantuono. L'allenatore, all'esordio bis in granata, si era prefisso di «Esaltare i valori che la squadra ha dimostrato». La partita soprattutto il primo tempo ha evidenziato altro. A Venezia sarà già dentro o fuori. «I gol presi a distanza ravvicinata avrebbero piegato le gambe a chiunque, a maggior ragione a una squadra come la nostra che ha già i suoi problemi. Andare sotto di tre dopo 13 minuti ci ha spaccati a metà. ha detto in conferenza dopopartita alla presenza dei soli cronisti esclusivisti nazionali Si può relativamente parlare di approccio sbagliato: non abbiamo neanche avuto il tempo, l'Empoli è andato in porta alla prima discesa. Eravamo ben posizionati, abbiamo pagato care le letture sbagliate. È stata questione mentale, le gambe girano se la testa va». 

La testa girava dal disorientamento, nei primi 45 minuti. Per allenatore «la squadra voleva giocare la partita della vita, quella della riscossa, ma se l'è complicata dopo pochi minuti. L'aspetto tattico c'entra poco». Perché il ritorno alla difesa a tre, dopo che Castori aveva virato sul reparto a quattro, pur dovendo adattare uomini: «Non avevamo terzini di ruolo a disposizione, non ho cambiato per sfizio. Già con Fabrizio (Castori ndR) la squadra aveva giocato così, facendo bene. Ho provato a correggere in corsa già nel primo tempo e nel secondo ho cambiato qualcosa. Ho inserito Zortea, che è un quinto. Ha fatto una discreta partita, si può ricominciare da questo discorso. Ma oggettivamente rimettere i cocci a posto era difficile». Sulla torta del 59esimo compleanno del trainer le candeline non si sono neppure accese. «Lasciamo stare il compleanno», ha liquidato con un riso amaro l'interessato nel dopogara. 

La reazione della Salernitana a inizio ripresa c'è stata, ma è durata poco e non basta a guardare il bicchiere mezzo pieno. Altro che brindisi: Brut, una goccia appena. A giudizio di Colantuono, però, «la squadra nella ripresa si è espressa bene e vanno fatti i complimenti ai ragazzi. Nell'intervallo ho detto loro di far finta che cominciasse tutto con 45 minuti di ritardo». Ma dalla finzione alla realtà il passaggio è crudo. «Siamo stati condizionati dalle assenze. Non cerco scuse, ma quando hai poche scelte la squadra ne risente. Ribéry capitano? In precedenza si erano alternati Di Tacchio e Djuric.

Avevo lasciato le cose così, poi credo che la cosa sia stata fatta dalla squadra. Per me non ci sono problemi. Come tutti i giocatori di altra categoria, Franck può giocare dappertutto. L'impegno e la corsa sono stati importantissimi, ha fatto una partita da grande giocatore qual è. Ce lo teniamo stretto, le nostre fortune passeranno da lui». Testa al Venezia. «Tutte le sconfitte possono minare la serenità di un gruppo. Questi sono scossoni che non avremmo mai voluto avere e spero non ci siano strascichi, ma non possiamo più pensarci: abbiamo un altro scontro diretto», dice Colantuono. Già. Il Penzo è scomodo in tutti i sensi e l'ombra di Castori resta. La squadra, per la verità mai apparsa estranea all'ex tecnico, ieri è scesa in campo confusa, salvo poi provare a raddrizzare una gara già compromessa in colpevole ritardo. Nessun ritiro, avanti così. «Spezia compresa, abbiamo già sbagliato due delle tre partite alla nostra portata. Ora non possiamo più farlo, bisogna vincere per restare attaccati al treno salvezza afferma il mister Spero di recuperare qualcuno per Venezia. C'è poco tempo, forse ne ritroverò uno soltanto (Gyomber?). Non potrò lavorare molto sull'aspetto fisico, ma solo sulla testa. Occorre guardare avanti, c'è da ricompattare tutto perché c'è ancora molta strada». Un po' più in salita. «Ci credevo prima e ci credo ora. Sarebbe da pazzi non avere più fiducia nel gruppo, sono convinto che anche con un po' più di buona sorte questa squadra potrà fare quello che deve fare, anche se ci vorrà tempo». 

 

«Dispiace aver fatto un primo tempo così, siamo scesi in campo pensando di potercela fare fin dall'inizio - ha confessato Luca Ranieri - Nella ripresa abbiamo tirato fuori un grande carattere, provando a rimontare, ma era tardi. Il modulo c'entra poco: dobbiamo farci tutti un esame di coscienza per il primo tempo, io in primis, e provare a ripartire da quanto di buono fatto nella ripresa già martedì a Venezia, gara che sarà fondamentale per il prosieguo del nostro campionato. Siamo obbligati a fare i tre punti». 

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