L'Empoli ha fatto la festa di compleanno a Stefano Colantuono. L'allenatore, all'esordio bis in granata, si era prefisso di «Esaltare i valori che la squadra ha dimostrato». La partita soprattutto il primo tempo ha evidenziato altro. A Venezia sarà già dentro o fuori. «I gol presi a distanza ravvicinata avrebbero piegato le gambe a chiunque, a maggior ragione a una squadra come la nostra che ha già i suoi problemi. Andare sotto di tre dopo 13 minuti ci ha spaccati a metà. ha detto in conferenza dopopartita alla presenza dei soli cronisti esclusivisti nazionali Si può relativamente parlare di approccio sbagliato: non abbiamo neanche avuto il tempo, l'Empoli è andato in porta alla prima discesa. Eravamo ben posizionati, abbiamo pagato care le letture sbagliate. È stata questione mentale, le gambe girano se la testa va».
La testa girava dal disorientamento, nei primi 45 minuti. Per allenatore «la squadra voleva giocare la partita della vita, quella della riscossa, ma se l'è complicata dopo pochi minuti. L'aspetto tattico c'entra poco». Perché il ritorno alla difesa a tre, dopo che Castori aveva virato sul reparto a quattro, pur dovendo adattare uomini: «Non avevamo terzini di ruolo a disposizione, non ho cambiato per sfizio. Già con Fabrizio (Castori ndR) la squadra aveva giocato così, facendo bene. Ho provato a correggere in corsa già nel primo tempo e nel secondo ho cambiato qualcosa. Ho inserito Zortea, che è un quinto. Ha fatto una discreta partita, si può ricominciare da questo discorso. Ma oggettivamente rimettere i cocci a posto era difficile». Sulla torta del 59esimo compleanno del trainer le candeline non si sono neppure accese. «Lasciamo stare il compleanno», ha liquidato con un riso amaro l'interessato nel dopogara.
La reazione della Salernitana a inizio ripresa c'è stata, ma è durata poco e non basta a guardare il bicchiere mezzo pieno. Altro che brindisi: Brut, una goccia appena. A giudizio di Colantuono, però, «la squadra nella ripresa si è espressa bene e vanno fatti i complimenti ai ragazzi. Nell'intervallo ho detto loro di far finta che cominciasse tutto con 45 minuti di ritardo». Ma dalla finzione alla realtà il passaggio è crudo. «Siamo stati condizionati dalle assenze. Non cerco scuse, ma quando hai poche scelte la squadra ne risente. Ribéry capitano? In precedenza si erano alternati Di Tacchio e Djuric.
«Dispiace aver fatto un primo tempo così, siamo scesi in campo pensando di potercela fare fin dall'inizio - ha confessato Luca Ranieri - Nella ripresa abbiamo tirato fuori un grande carattere, provando a rimontare, ma era tardi. Il modulo c'entra poco: dobbiamo farci tutti un esame di coscienza per il primo tempo, io in primis, e provare a ripartire da quanto di buono fatto nella ripresa già martedì a Venezia, gara che sarà fondamentale per il prosieguo del nostro campionato. Siamo obbligati a fare i tre punti».