Avellino, De Vito nel mirino e D'Agostino riflette

Il patron deve decidere se accontentare gli ultras che hanno chiesto la testa del ds

Rastelli con De Vito
Rastelli con De Vito
di Marco Ingino
Lunedì 27 Febbraio 2023, 09:15
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Il giorno dopo il confronto tra una parte della tifoseria e la dirigenza, il presidente Angelo D'Agostino è rimasto a Montefalcione per riflettere sul da farsi. Amareggiato e deluso per l'ennesimo flop della sua squadra, il patron si è ritrovato davanti al solito e delicato bivio decisionale: assecondare la prima richiesta di mandare via il ds Enzo De Vito, divenuto ormai l'anello debole della catena, o lasciare tutto inalterato, almeno fino a fine stagione, con il rischio di ritrovarsi ad essere contestato ogni settimana. Scelta che, almeno sul breve periodo, di certo non porterà chissà quali benefici rispetto all'ultimo fallimento tecnico della sua gestione. Una lista già abbastanza lunga messa insieme prima da Di Somma e poi da De Vito in cui, fatta eccezione per Eziolino Capuano che può essere indicato come l'unico tecnico capace di conseguire l'obiettivo, ha visto Piero Braglia, Carmine Gautieri, Roberto Taurino e, per il momento, Massimo Rastelli restare con un pugno di mosche in mano.

La posizione dell'allenatore di Pompei, finito a sua volta nel mirino degli ultrà, appare più salda non solo per il lauto biennale. Ingaggiato con il ruolo di allenatore manager alla Ferguson, infatti, Rastelli ha avviato un programma di un anno e mezzo in cui è convinto tuttora di poter utilizzare diverse pedine di quest'anno per la costruzione di un Avellino vincente. Convinzione scalfita solo parzialmente da questo periodo nero di tre sconfitte che ha allontanato a dieci punti l'obiettivo del quarto posto, alla portata almeno fino a due settimane fa. A nove tappe dalla fine, nel limbo della classifica con la zona playout a sei lunghezze, a questo punto non si può far altro che vivere alla giornata rincorrendo il miglior piazzamento per la post season allo scopo di accarezzare almeno una illusione.

La drammaticità del momento attuale, però, impone di essere realisti anche perché le prossime partite in programma prevedono la trasferta di sabato contro la corazzata Catanzaro e la sfida interna contro il Foggia.

Ieri, dopo aver rivisto con il suo staff la gara al videotape, Rastelli ha, come al solito, preparato la settimana di lavoro con i suoi collaboratori che da oggi avranno anche il compito di rialzare una squadra con il morale sotto i tacchi. L'unica medicina che può avere effetto resta quella del risultato che, nella bolgia del Ceravolo dove la squadra di Vivarini non ha perso un colpo, Rastelli proverà a inseguire contando anche sui precedenti.

Finora contro i calabresi l'Avellino ha pareggiato in campionato e perso solo ai rigori in Coppa Italia. Precedenti a cui aggrapparsi con fiducia in attesa di capire, da questo pomeriggio alle 15, anche come affrontare l'avversario. L'esperimento del 3-5-2, con Russo esterno a destra, contro il Francavilla è stato accantonato dopo un tempo per esigenze di risultato. Con Kanoute squalificato per il rosso rimediato in tandem con Idda il nuovo sistema di gioco potrebbe anche essere riproposto. Discorso per oggi assolutamente prematuro perché ci sarà da verificare soprattutto le condizioni dei singoli usciti malconci dal match di sabato e capire se Ramzi Aya ha qualche chance di recupero al pari di Antonino Di Gaudio.

Nel frattempo, già sabato sera in sede di commento alla terza sconfitta consecutiva, Rastelli ha indicato la strada da seguire: «Bisogna uscirne senza fare confusione e ripartire dalle certezze - ha detto l'ex allenatore del Cagliari - cercando di portare avanti un'idea, nel dare a questa squadra un'identità. I sistemi di gioco lasciano il tempo che trovano, possiamo farli tutti. Non dobbiamo buttare a mare tutto il lavoro fatto in cinque mesi, dove ad un certo punto sembrava che la squadra potesse fare altro, invece queste tre sconfitte di fila devono far capire qual è la realtà. Nei playoff, tuttavia, ci credo eccome».

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