Avellino, si pensa al nuovo diesse:
in pole position c'è il redivivo Musa

Avellino, si pensa al nuovo diesse: in pole position c'è il redivivo Musa
di Marco Ingino
Venerdì 27 Dicembre 2019, 09:14 - Ultimo agg. 10:10
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La lettera di dimissioni che Salvatore Di Somma ha spedito la sera del 23 dicembre da un ristorante di Atripalda è arrivata all'indirizzo di un'accurata selezione di giornalisti ma non è ancora pervenuta nella sede del Partenio-Lombardi. Sulla pec della società, così come nella buca della posta dell'U.S. Avellino, non vi è traccia della volontà dell'esperto direttore sportivo di interrompere ufficialmente il rapporto. Probabilmente questa mattina sarà il postino a consegnare la missiva, per raccomandata o con un telegramma, nelle mani del direttore generale Aniello Martone. Il perché del ritardo dovrebbe essere legato esclusivamente a fattori burocratici e disservizi fisiologici di questi giorni di festa anche perché lo stesso ds ha dichiarato che «avrebbe rinunciato a quei pochi soldi previsti dal contratto». Con o senza dimissioni ufficiali, la sostanza dei fatti resta quella che Di Somma fa ormai parte del passato e che da oggi il club è alla ricerca di un sostituto. Una decisione riservata al direttore generale che in queste ore ha avuto modo di confrontarsi spesso con gli altri dirigenti. Prima di operare la scelta pescando in una quaterna di nomi, l'ex responsabile operativo della Casertana si è ripromesso di avviare dei colloqui con i singoli interessati.

Nella corsa alla carica di direttore sportivo biancoverde il favorito è il giovane Carlo Musa. Il dirigente capitolino è in netto vantaggio su Antonio Minadeo, ex ds del Campobasso e amico personale di Nicola Circelli con il quale ha assistito pure alle vittorie contro Sicula Leonzio e Monopoli, ma anche su Carmine Russo, ex arbitro di Nola che lo scorso anno Martone ha avuto come team manager a Caserta ma che è fresco di promozione nel ruolo di ds per aver conseguito l'abilitazione nell'ultimo corso svolto con Antonio Cassano e l'irpino Cristoforo Barbato. Nello scambio di auguri natalizi, però, Aniello Martone ha in questi giorni avuto modo di scambiare qualche battuta pure con Domenico Fracchiolla, ex responsabile del mercato della Virtus Francavilla e della Primavera del Bari, che accetterebbe di corsa l'incarico. Come detto, però, in pole c'è Carlo Musa, super favorito, per una serie di ragioni: conosce la piazza per averci vinto un campionato; è stato colui il quale ha presentato per la prima volta Martone a De Cesare; ha portato lui in Irpinia una parte dei calciatori in rosa; è un esperto del mercato giovanile e condivide con il dg una serie di amicizie di direttori di squadre della massima serie. Quanto basta per spianargli la strada verso un clamoroso ritorno che, in maniera involontaria, per Carlo Musa avrebbe anche il sapore di una vendetta servita fredda a Salvatore Di Somma. In estate, infatti, quando Mauriello e De Cesare si decisero a riceverlo a Napoli dopo un mese di silenzio gli offrirono la conferma paventandogli l'obbligo di dover costruire una squadra di giovani italiani per sfruttare il minutaggio. Un modo gentile per metterlo alla porta. Non a caso, come dimostrato dai fatti qualche ora dopo il suo no, Mauriello e De Cesare affidarono subito l'incarico a Di Somma che, da quasi un mese, stava lavorando con Capuano in maniera parallela alla costruzione della squadra. Lavoro che, in parte, andò a farsi benedire quando Di Somma accettò il consiglio di una parte della tifoseria di non ingaggiare Eziolino Capuano. Corsi e ricorsi di una storia che adesso rischia di intrecciarsi nuovamente in maniera beffarda.
Oltre a scegliere un direttore sportivo entro il 2 gennaio, giorno dell'apertura della campagna di trasferimenti, Aniello Martone dovrà nelle prossime ore risistemare gli accordi con Eziolino Capuano e il suo secondo Giuseppe Padovano. Quando dopo la sconfitta di Pagani il tecnico di Pescopagano fu invitato al De la Ville per firmare il contratto, mentre Ignoffo stava allenando la squadra, Mauriello, Di Somma e Iuppa gli dissero che erano rimasti disponibili meno di 30mila euro lordi. Una cifra irrisoria che Capuano accettò lo stesso con la promessa di rivedere l'accordo entro la fine di quest'anno. Il suo secondo, pur di seguirlo, siglò addirittura un contratto per una collaborazione gratuita. Interpellati sulla vicenda nel corso dell'ultima conferenza stampa, Martone e Polcino assicurarono che si sarebbero seduti presto al tavolo con lo staff tecnico per trovare una soluzione al problema di cui, all'atto del rogito, non ne conoscevano l'esistenza.
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