L'Avellino «vede» il quarto posto dopo la scelta del 4-3-3

l'allenatore dell'Avellino Rastelli
l'allenatore dell'Avellino Rastelli
di Marco Ingino
Martedì 6 Dicembre 2022, 08:34
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Sette punti in sette giorni con sette gol fatti e appena uno subito. È la fotografia della produttiva settimana biancoverde resa finalmente piacevole dalle due vittorie contro le pericolanti Taranto e Turris.
Due successi che hanno dato un sapore diverso al pari interno contro la Juve Stabia, attuale quarta forza del campionato. Tre partite che sono servite a certificare la bontà dello scrupoloso lavoro tattico che Massimo Rastelli ha avviato due mesi fa in quel di Francavilla. Una nuova impostazione tecnico-tattica che, allo scoccare della sua ottava panchina in campionato, fa registrare dei lenti, ma incoraggianti, progressi nelle prestazioni e in classifica.

Nel confronto con il predecessore Roberto Taurino (8 partite e 8 punti per il tecnico salentino esonerato dopo il pari interno contro il Cerignola), Massimo Rastelli può intanto trovare conforto nella matematica che, sullo stesso panel di gare giocate, gli consegna una media di 1,5. Trend in crescita che ha permesso al trainer di Pompei di collocarsi in pieno limbo, lasciando la zona rossa dei playout distante comunque un punto, ma anche di posizionarsi a ridosso, sempre di una lunghezza, di quel decimo posto occupato dalla coppia Latina e Picerno. In realtà, come sottolineato nel dopo partita da bum bum Tito, l'obiettivo stagionale dello spogliatoio biancoverde è chiaramente diventato quello di puntare dritto alla quarta piazza, alle spalle di Catanzaro, Crotone e Pescara che hanno ormai accumulato un vantaggio consistente. Lo stesso piazzamento ottenuto lo scorso campionato (solo grazie soprattutto all'esclusione del Catania), attualmente occupato da Giugliano e Juve Stabia, che adesso dista solo sei punti. Gap assolutamente colmabile se si pensa alle 21 gare che mancano alla fine della regular season.

Prima di alzare lo sguardo verso l'orizzonte, tuttavia, sarà bene continuare a tenere gli occhi ben saldi sui prossimi tre impegni che mancano alla pausa invernale prenatalizia: Andria in casa, Monterosi a Viterbo e Pescara al Partenio. Altre tre partite comprese tra domenica prossima e il 23 dicembre in prossimità di un Natale che bisognerà fare di tutto per rendere meno amaro degli ultimi. Missione alla portata di una rosa che Rastelli sta scremando anche se spesso si lamenta di raschiare il barile per i tanti infortunati.
In realtà, soprattutto in quest'ultima settimana, l'allenatore di Pompei ha iniziato a definire quello che è il suo undici base. Una formazione titolare disegnata sul canovaccio di un anomalo 4-3-3 che, davanti all'esperto Pane, vede Rizzo, Moretti, Auriletto e Tito titolari rispetto a Ricciardi, Aya, Illanes e Zanandrea. Paradossalmente i primi 5, nei pronostici estivi, erano tutti o quasi delle riserve a riprova che con Rastelli non esistono gerarchie.

Prova provata anche a metà campo dove, individuata la collocazione ad un Casarini ormai imprescindibile, i gregari Matera e Maisto hanno messo a sedere il deludente Franco e il quasi sempre convalescente Dall'Oglio. Proporzione di un titolare rimasto al suo posto su tre impiegati anche nel tridente offensivo dove alla resistenza del solo Marcello Trotta, dirottato sulla fascia destra, fanno da contraltare le esplosioni di Russo e Gambale, altre due scommesse di Enzo De Vito che dovevano semplicemente crescere all'ombra dei vari Di Gaudio, Kanoute e Murano. Esuberi per il momento costosi e poco funzionali all'Avellino che Rastelli ha in mente di continuare a plasmare a sua immagine da qui ad un mese.

Di certo chiunque arriverà dovrà fare i conti con questo undici base e una spina dorsale (Pane, Moretti, Casarini e Gambale) intorno a cui si sta iniziando a sviluppare un progetto tattico che a Torre del Greco ha confermato di essere sempre più in espansione. Molto, oltre che dall'allenatore, dipenderà logicamente dalla risposta dei singoli chiamati a reagire esattamente come ha fatto Fabio Tito. L'esterno di Castellammare, piombato nel mirino della critica per prestazioni al di sotto del suo standard ad inizio stagione, due settimane fa aveva toccato il fondo calciando alle stelle il rigore di Catanzaro e procurandone un altro a Picerno. Due macchie cancellate con altrettante giocate da campione e un ritrovato spirito guerriero. Un esempio da portare ai vari Aya, Dall'Oglio, Kanoute, Di Gaudio, Franco e Murano, ex titolari di un Avellino che Rastelli sta risollevando con giovani e gregari.

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