Fiorentina-Napoli, tocca a Ospina:
così la porta azzurra torna girevole

Fiorentina-Napoli, tocca a Ospina: così la porta azzurra torna girevole
di Pino Taormina
Domenica 3 Ottobre 2021, 08:00 - Ultimo agg. 21:25
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Non è ancora una patata bollente perché oggi Meret capirà e si metterà in panchina senza fare il muso più lungo di quello che ha quasi sempre. Ma il vero rognoso ballottaggio che Spalletti dovrà gestire con le molle è quello in porta. C'è poco da fare. Certo, anche trovare posto e spazio per Mertens sarà un bel grattacapo quando il belga si sentirà al top, ma alla fine, vista la duttilità dell'attaccante, le soluzioni possono essere diverse. Qui è diverso. «Se ho due bravi, uno lo sposto di qualche metro e faccio giocare tutti e due. Ma se quelli bravi sono in porta, come faccio giocare l'altro?», spiega Spalletti. Insomma, siamo punto e a capo. Approfittando dell'infortunio di Meret, Ospina è riuscito a scalare la classifica di gradimento. E ha fatto quello che gli riesce meglio: rimettersi in gioco. D'altronde, non prende gol in campionato da 350 minuti (ha preso solo gol da Morata al 10’ di Napoli-Juve). E se questa estate i dubbi su chi fosse il titolare e chi la riserva erano praticamente zero (altrimenti il potente agente di Meret, Pastorello, era pronto a portarlo altrove), adesso i dubbi su quale sia la nuova gerarchia sono tanti. Anche perché, diciamolo, con lo Spartak Alex non ha incantato. E così Spalletti si ritrova davanti lo stesso destino dei suoi due predecessori: quello di dover scegliere tra Ospina e Meret. I due prima di lui, Ancelotti e Gattuso, di dubbi in realtà ne hanno avuto sempre pochi, perché dopo l'alternanza iniziale, la scelta è finita sempre sul colombiano. E adesso, Spalletti cosa farà? 

Sono i guai del calcio moderno, tutti ne hanno due ormai di portieri che hanno le stimmate del titolare.

Mica è come una volta. Il portiere della nazionale colombiana ha vissuto un settembre di fuoco. Ha giocato senza praticamente chiudere occhio con la Juventus, non ne ha saltata una da quella sera prima di giovedì. Con la Sampdoria è stato una specie di gattopardo. Insomma, tirarlo fuori adesso sarebbe complicato. Approfittando del fatto che, magari, vorrà dare continuità al Napoli che ha vinto le ultime quattro in campionato con Ospina in porta, sarà il colombiano il prescelto contro la Fiorentina. Ma poi il dilemma non sarà di poco conto: peraltro, da tempo è sul tavolo dell'agente e della società una bozza di contratto per allungare la permanenza di Meret per altri due anni (fino al 2025). L'ipotesi di un'altra stagione ad alternarsi non è prevista dall'entourage del friulano. Se Ospina è pronto a tornare in panchina, nel senso che ha capito ed accettato quello che è il suo ruolo, il giovane emergente scalpita anche perché teme di perdere il treno della Nazionale. Il fatto che il ct Mancini lo abbia prontamente convocato per la final four di Nations League appena recuperato dall'infortunio, è stato un bel segnale, la prova della grande considerazione che c'è da parte del Club Italia per lui. Ed è la stessa che ha Spalletti. Che deve di nuovo sfogliare la margherita. Scegliere non sarà semplice. Ogni volta. Oggi gioca Ospina e con il Torino, appena dopo la pausa per le nazionali, giocherà Meret. E tornerà il gioco dell'alternanza, del ballottaggio e della staffetta tra una partita e un'altra. Poi, però, con l'arrivo del big match con la Roma e del derby con la Salernitana, si capirà davvero chi è il titolare nella testa (e nelle scelte) di Spalletti. 

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