Osimhen e Gaich, la linea verde:
gol giovani per Napoli e Benevento

Osimhen e Gaich, la linea verde: gol giovani per Napoli e Benevento
di Bruno Majorano
Martedì 9 Marzo 2021, 08:30
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44 anni in due. Cioè appena 5 in più di quelli che da solo mette insieme Zlatan Ibrahimovic. Eppure Victor Osimhen e Adolfo Gaich rappresentano il presente - ma soprattutto il futuro - di Napoli e Benevento. Nel weekend in cui Ibra è stato protagonista sul palco di Sanremo, Osimhen e Gaich hanno sbancato in campo. L'attesa per il gol si è trasformata finalmente in esultanza, con Napoli e Benevento appagate dalla riscoperta del bomber che mancava

Quella di Osimhen non è stata fin qui una stagione, ma un calvario. Da novembre (ultima apparizione e ultimo gol prima di domenica) un susseguirsi di sciagurati eventi che ne hanno letteralmente tormentato il rendimento. Prima l'infortunio alla spalla in nazionale, poi il Covid in Nigeria e in fine lo svenimento a Bergamo durante la gara contro l'Atalanta a febbraio. Insomma, il sogno iniziato in estate con il trasferimento da 80 milioni dal Lille al Napoli è diventato presto un incubo vero e proprio. E pensare che per lui Gattuso aveva cucito un abito tutto nuovo alla sua squadra, quel 4-2-3-1 con il quale far coesistere Osimhen e Mertens insieme in un attacco stellare. La convivenza è durata poco, perché di mezzo ci si sono messi gli infortuni che poco alla volta hanno portato via i pezzi pregiati del puzzle azzurro. E riprendersi, per il 22enne nigeriano non è stata la cosa più naturale del mondo. Dal Bologna al Bologna: da novembre a marzo, dall'ultimo gol in azzurro a quello della (si spera) rinascita. Perché lo scatto che ha portato alla rete di domenica sera segna soprattutto uno squarcio tra il passato e il futuro di Victor. Vederlo correre a tutta velocità verso la porta del Bologna e battere Skorupski con un tiro potente e preciso può rappresentare il punto di partenza per una nuova era. È quello che si augura vivamente Gattuso, ma anche quello che auspicano tutti i napoletani, da troppo tempo in attesa del loro bomber. La rincorsa al quarto posto - che vorrebbe dire Champions League il prossimo anno - inizia proprio dalle gambe lanciate del nigeriano. Dovrà essere lui a tirare la volata in questa staffetta decisiva che si concluderà soltanto a maggio.

 

A proposito di sogni e bisogni, ci sono anche quelli del Benevento di Pippo Inzaghi: uno che per evidenti ragioni, di attaccanti se ne intende.

Dopo un girone e più passato a disperarsi per gli errori marchiani dei suoi uomini offensivi, SuperPippo si è stropicciato gli occhi sabato pomeriggio al cospetto della giocata da urlo con la quale Adolfo Gaich ha portato in vantaggio il suo Benevento (poi raggiunto sul pari dallo Spezia). Come Osimhen anche Gaich ha 22 anni, ma a differenza del nigeriano del Napoli è arrivato in Italia soltanto da qualche mese, ovvero da gennaio, quando Foggia e Vigorito lo hanno strappato al Cska Mosca con un prestito oneroso da 300 mila euro per 6 mesi. L'accordo è estendibile per un altro anno nel caso in cui Gaich abbia giocato almeno 9 presenze da qui alla fine della stagione. L'opzione di riscatto, al termine dei 18 mesi, è fissata a 10 milioni di euro. Non esattamente un'operazione da due spiccioli, ma che allo stesso tempo attesta le qualità di un ragazzo che fin dal primo minuto si è messo in mostra dalle parti di Benevento. Ha scelto la maglia numero 7 in onore di Carmelo Imbriani e ha osservato dalla panchina i compagni senza batter ciglio fino a quando Inzaghi non lo ha fatto esordire nel derby contro il Napoli. Poi un altro scorcio di partita con il Verona, fino all'esordio dal primo minuto sabato pomeriggio a La Spezia. Una mossa a sorpresa da parte di Inzaghi, che però è stato ripagato alla grande. Gol da vero bomber, ma non solo. Dribbling secco sull'avversario nel cuore dell'area di rigore e conclusione potente sul primo palo. L'uomo giusto al posto giusto, l'attaccante che in questo momento deve caricarsi il Benevento sulle spalle per traghettarlo a una salvezza sicura. Dall'alto del suo metro e novanta, le qualità fisiche non gli mancano, così come quelle tecniche. Ora dovrà solo continuare nel solco segnato a La Spezia. Proprio come Osimhen. Ripartire dall'ultima gara per non smettere di segnare e sognare.

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