44 anni in due. Cioè appena 5 in più di quelli che da solo mette insieme Zlatan Ibrahimovic. Eppure Victor Osimhen e Adolfo Gaich rappresentano il presente - ma soprattutto il futuro - di Napoli e Benevento. Nel weekend in cui Ibra è stato protagonista sul palco di Sanremo, Osimhen e Gaich hanno sbancato in campo. L'attesa per il gol si è trasformata finalmente in esultanza, con Napoli e Benevento appagate dalla riscoperta del bomber che mancava
Quella di Osimhen non è stata fin qui una stagione, ma un calvario. Da novembre (ultima apparizione e ultimo gol prima di domenica) un susseguirsi di sciagurati eventi che ne hanno letteralmente tormentato il rendimento. Prima l'infortunio alla spalla in nazionale, poi il Covid in Nigeria e in fine lo svenimento a Bergamo durante la gara contro l'Atalanta a febbraio. Insomma, il sogno iniziato in estate con il trasferimento da 80 milioni dal Lille al Napoli è diventato presto un incubo vero e proprio. E pensare che per lui Gattuso aveva cucito un abito tutto nuovo alla sua squadra, quel 4-2-3-1 con il quale far coesistere Osimhen e Mertens insieme in un attacco stellare. La convivenza è durata poco, perché di mezzo ci si sono messi gli infortuni che poco alla volta hanno portato via i pezzi pregiati del puzzle azzurro. E riprendersi, per il 22enne nigeriano non è stata la cosa più naturale del mondo. Dal Bologna al Bologna: da novembre a marzo, dall'ultimo gol in azzurro a quello della (si spera) rinascita. Perché lo scatto che ha portato alla rete di domenica sera segna soprattutto uno squarcio tra il passato e il futuro di Victor. Vederlo correre a tutta velocità verso la porta del Bologna e battere Skorupski con un tiro potente e preciso può rappresentare il punto di partenza per una nuova era. È quello che si augura vivamente Gattuso, ma anche quello che auspicano tutti i napoletani, da troppo tempo in attesa del loro bomber. La rincorsa al quarto posto - che vorrebbe dire Champions League il prossimo anno - inizia proprio dalle gambe lanciate del nigeriano. Dovrà essere lui a tirare la volata in questa staffetta decisiva che si concluderà soltanto a maggio.
A proposito di sogni e bisogni, ci sono anche quelli del Benevento di Pippo Inzaghi: uno che per evidenti ragioni, di attaccanti se ne intende.