Russia-Polonia non si gioca,
l'urlo di Zielinski per l'Ucraina

Russia-Polonia non si gioca, l'urlo di Zielinski per l'Ucraina
di Pino Taormina
Domenica 27 Febbraio 2022, 08:00 - Ultimo agg. 19:46
4 Minuti di Lettura

Non è un boicottaggio deciso solo dall'alto. No, sono stati proprio i calciatori della Polonia a dire di no. Non vogliono giocare con la Russia. Costi quel che costi. Anche cancellare le possibilità di andare in Qatar. E poco importa che per molti è l'ultima occasione per un Mondiale. Piotr Zielinski è da poco arrivato al centro tecnico di Castel Volturno quando decide di condividere sul suo social il pensiero di tutti i nazionali polacchi. «Noi, i giocatori della nazionale della Polonia, insieme alla Federazione, abbiamo deciso che alla luce delle aggressioni contro l'Ucraina non intendiamo giocare il playoff contro la Russia. Non è stata una decisione facile, ma nella vita ci sono cose più importanti del calcio. I nostri pensieri sono tutti con l'Ucraina e col nostro amico e connazionale Tomaz Kedziora che è ancora a Kiev con la sua famiglia». Noi, i giocatori. Hanno voluto dire noi. Non è un segnale di poco conto. Sarebbe bastato accettare la decisione del presidente della federcalcio di Varsavia. Ma Zielinski, Glik, Lewandowski, Szcezsny e tanti altri sono andati oltre. Ne hanno parlato per ore nella chat della nazionale polacca, hanno deciso di non restare solo spettatori. Ognuno ha raccontato i propri timori, le proprie ansie. E hanno deciso di prendere una posizione davanti a tutto il mondo del calcio. E non solo. Zielinski ha anche mandato un messaggio personale a Kedziora che gioca nella Dinamo Kiev. Ma anche Matty Cash dell'Aston Villa, inglese ma naturalizzato polacco, ieri dopo un gol ha esposto una maglia di solidarietà per il connazionale. Robert Lewandowski, centravanti del Bayern Monaco e capitano della nazionale polacca, che ha ritwittato la decisione di Kulesza e ha poi aggiunto: «I giocatori e i tifosi russi non sono responsabili di questo, ma non possiamo pretendere di far finta che non stia succedendo nulla. Non giocare è la decisione giusta».

Non solo la Polonia. Anche la Svezia fa sapere che non vuole giocare con la Russia. Ed è chiaro che si fa fatica a immaginare che l'Ucraina possa andare in Scozia il 24 marzo per giocare il suo playoff per le qualificazioni ai Mondiali. Dunque, il primo passo ufficiale è della federazione polacca: «L'escalation militare che stiamo osservando è associata a gravi conseguenze e a una significativa riduzione del livello di sicurezza per le nostre rappresentanze e delegazioni ufficiali». Ma su Twitter il presidente della federazione polacca Cezary Kulesza ha avvertito: «Basta chiacchiere, è ora di agire», aggiungendo che «questa è l'unica decisione corretta» e che sta lavorando con le federazioni svedese e ceca per ottenere una risposta immediata da Fifa e Uefa. Anche la Svezia è stata chiara: «L'invasione illegale e profondamente ingiusta dell'Ucraina rende impossibile affrontare la Russia» ha detto il presidente della Federcalcio svedese, Karl-Erik Nilsson.

Finora la Fifa non ha ancora preso nessun provvedimento nei confronti della Russia, accontentandosi giovedì di dire di essere preoccupata per una situazione «tragica e preoccupante». Ma ora dovrà decidere. 

Video

Chi è andato più a fondo è stato il portiere della Juventus, Wojciech Szczesny che via social ha spiegato che secondo lui «Putin ha dichiarato guerra a valori Europa». Ma spiega anche perché. «Mia moglie è nata in Ucraina, nelle vene di mio figlio scorre sangue ucraino, parte della nostra famiglia è ancora in Ucraina, molti dei miei lavoratori sono ucraini. Vedere la sofferenza sui loro volti e la paura per il loro Paese mi fa capire che non posso stare fermo. Mi rifiuto di giocare contro giocatori che scelgono di rappresentare i valori e i principi della Russia. Mi rifiuto di stare in campo, indossando i colori del mio Paese e ascoltando l'inno nazionale della Russia. Mi rifiuto di prendere parte a uno sport che legittima le azioni del governo russo». Poi parlando dopo la vittoria di Empoli: «Tutti dobbiamo dire di no, così vediamo se la Fifa ha le palle per mandare avanti la Russia...». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA