Sinner, il ritorno in campo del Re: a Rotterdam a caccia della terza posizione nel ranking Atp

L'assenza di Medvedev nel torneo olandese apre la strada all'altoatesino che può sorpassarlo in classifica

Sinner, il ritorno in campo del Re: a Rotterdam a caccia della terza posizione nel ranking Atp
Sinner, il ritorno in campo del Re: a Rotterdam a caccia della terza posizione nel ranking Atp
di Vincenzo Martucci
Domenica 11 Febbraio 2024, 21:37 - Ultimo agg. 13 Febbraio, 09:44
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Vendetta, tremenda vendetta. Quant’ha sofferto Jannik Sinner i 6 schiaffi che aveva rimediato da Daniil Medvedev in altrettanti confronti? Poi ha reagito da campione: dopo aver sfatato il tabù a Pechino, l’ha battuto 4 volte di fila, l’ultima con la clamorosa rimonta da due set a zero sotto nella finale degli Australian Open. E questa settimana, se si aggiudicasse il «500» dove un anno fa ha perso in finale proprio contro il russo, potrebbe scavalcarlo al numero 3 della classifica mondiale, sfruttando l’assenza del Kraken del tennis nella classica apertura stagionale europea sul veloce indoor. Così, il 22enne altoatesino metterebbe un’altra pietra miliare nel tennis italiano passando da numero 4 ATP, co-record italiano con Adriano Panatta col ranking computerizzato (dal 23 agosto 1973), a numero 3, co-primato assoluto di sempre azzurro nella classifica mondiale di Nicola Pietrangeli nel 1959 e 1960 quando la graduatoria era firmata dal giornalista Lance Tingay. Con anche la possibilità di emulare l’impresa dell’unico italiano nell’albo d’oro del torneo, Omar Camporese, che nel 1991 superò Ivan Lendl (allora 3 del mondo). 

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Sinner, il ritorno in campo a Rotterdam

Dodici mesi fa, all’approdo in Olanda, nella scia del successo a Montpellier, Sinner aveva vinto solo 9 partite su 22 contro i top 10, da allora se n’è aggiudicate 16 su 21, addirittura 12 delle ultime 13.

Da allora, dopo i successi nel «1000» di Toronto e dei «500» di Pechino e Vienna, il trionfo di Davis e degli Australian Open, con i due ko inflitti a Djokovic, torna a Rotterdam da numero 1 del tabellone e dei pronostici, anche per Richard Krajicek, re di Wimbledon 1996, oggi organizzatore del torneo: «E’ totalmente dedicato, preparato, gioca bene, si muove benissimo, ha ottimi e solidi colpi da fondo, con Alcaraz e Rublev tira più forte di tutti, ha anche un gran servizio che, come Djokovic, spinge al massimo proprio quando ne ha bisogno. Oggi non possono batterlo in molti: magari i battitori Safiullin e Hurkacz».

 

Svolta

Il suo super coach australiano, Darren Cahill, individua proprio in Rotterdam il giro di boa del 2023 di Jannik: «Nel secondo turno ha battuto Tsitsipas col quale aveva perso due anni di fila agli Australian Open e a Roma nel 2022. Lì ha imparato ad essere un tennista più intelligente ed è decollata la stagione». Sul prediletto mantello veloce indoor olandese, nel 2020 Sinner era arrivato ai quarti battendo il primo top ten, David Goffin. Quest’anno, da numero 1 del tabellone, ritrova al primo turno, martedì o mercoledì, Van de Zandschulp che ha superato d’acchito a Melbourne, quindi il vincente fra Monfils e un qualificato, sulla strada nei quarti presumibilmente di Bublik o Coric, e in semifinale di Dimitrov. Che sarà il primo avversario di Sonego, Musetti incrocia Griekspoor. Il numero 2 del torneo è Rublev, in gara anche Rune (in crisi di gestione), Korda (in ripresa) e Aliassime (senza risultati).

Vagnozzi

Nel segno della leggerezza, per liberarsi dalla pressione del successo sempre e comunque che l’accompagnerà d’ora in avanti, da neo campione Slam, Jannik in Olanda schiera in panchina solo il capo allenatore Simone Vagnozzi e il fisioterapista Giacomo Naldi (Cahill e il preparatore atletico Umberto Ferrara si aggregheranno fra Indian Wells e Miami). La motivazione è forte: «Dopo gli impegni di Roma ho riposato solo due giorni e sono tornato immediatamente in palestra per mantenere la condizione ed essere pronto per Rotterdam». La visione è chiarissima: «Ora i miei avversari mi rispettano di più, ma mi conoscono anche di più, pure nelle mie debolezze. Devo essere preparato ed è per questo che mi alleno. Vediamo come reagisco ora che tutti conoscono il mio gioco. La maggior parte dei tennisti adesso non avrà nulla da perdere contro di me ed è qualcosa di diverso rispetto al passato perché giocheranno con meno pressione». Puntando agli Slam e al numero 1: «Mancano tre tornei del Grande Slam e mi piacerebbe fare meglio dell’anno scorso. A Wimbledon sono arrivato in semifinale e non sarà facile migliorare. Al Roland Garros al secondo turno e agli US Open agli ottavi. Uno degli obiettivi è fare meglio in quei tornei. Quando stai meglio fisicamente e mentalmente è più facile. Ci sono tornei importanti come Indian Wells, Miami, la stagione sulla terra battuta… Adesso sono il numero 4 e per essere il numero uno devo passare per il 3 e il 2. Vado passo dopo passo».
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