Fabrizio Corona a Domenica In: «Il carcere? Ho strumentalizzato il mio dolore per dimostrare la mia pena ingiusta. Mia madre non mi manca»

Fabrizio Corona apre la puntata di Domenica In oggi 1 ottobre con un'intervista fiume

Fabrizio Corona a Domenica In: «Il carcere? Ho strumentalizzato il mio dolore per dimostrare la mia pena ingiusta. Mia madre non mi manca»
Fabrizio Corona a Domenica In: «Il carcere? Ho strumentalizzato il mio dolore per dimostrare la mia pena ingiusta. Mia madre non mi manca»
Domenica 1 Ottobre 2023, 15:03
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Fabrizio Corona apre la puntata di Domenica In oggi 1 ottobre. Colpaccio di Mara Venier che dopo le dichiarazioni fatte dall'ex re dei paparazzi a Belve riesce a convincerlo a essere suo ospite. «Sto benissimo, mai stato meglio». Intervistato da zia Mara – nel suo secondo ritorno in tv dopo l’uscita dal carcere a seguito dell’intervista a “Belve” – l’ex re dei paparazzi si racconta a 360° gradi «I problemi sono sempre gli stessi, sono calati quelli legati alla galera. Il carcere è tra le cose peggiori che un uomo può subire». Mara incalza: «Hai trovato in carcere l'umanità?». Fabrizio spiega la sua esperienza: «No assolutamente è una retorica, nel carcere difficilmente incontri persone buone, tutto si muove per un fine. Io ho trovato persone non corrette. Ci sono momenti che ti uniscono, ma l'interno del carcere è un mondo a se».

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Fabrizio Corona a Domenica In

Corona sa che si è fatto del male: «Ho fatto sacco di errori, ho violato la legge, ho violato le possibilità della magistratura per uscire dal carcere, ho anche sfidato la giustizia e non accettavo le regole perché non ritenevo giusta la pena, anche se non è una giustificazione» E aggiunge: «Io ho fatto 7 anni chiuso in galera, quello che mi da fastidio è che soffrono più quello che stanno fuori a quello che stanno dentro però se scegli di fare un reato a bene, nel momento in cui tu non preedi la galera la gente che sta fuori non può permettersi di stare male per te». «O mi ammazzavo o dovevo ripensare un’altra vita: non ho mai cercato il suicidio, ho strumentalizzato la cosa».

La strumentalizzazione dal carcere

La strumentalizzazione sulla salute in carcere l'ha fatta lui. «Non è che ho fatto finta di stare male, ma ho usato il mio male per dimostrare che la mia pena era ingiusta, usando i media pilotandoli come del resto già avevano fatto contro di me.

La mia pena era ingiusta e i media hanno influenzato: sono riuscito ad uscire prima e mantenere la mia società fuori». Fabrizio Corona vuole così ringraziare l’ultimo magistrato di sorveglianza perché ha applicato la legge in maniera «intellettualmente onesta. Sono libero da 10 giorni e ho tante cose da fare che non voglio più avere problemi».

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Il rapporto con la mamma

Chi ha sofferto più di tutti? «Mia madre è stata la persona che è stata più male. Io non potevo sopportare il suo dolore, preferio non venisse. Io per riuscire a stare bene quando stavo dentro avevo bisogno di persone che mi dimostravano che stavano bene. Lei doveva capire che le è capitato un figlio diverso dagli altri e lo devi affrontare, perché se te stai male no mi aiuti» Mara Venier non ci sta: «Si, ma la mamma è la mamma la tua infanzia ha avuto momenti difficili, sei caduto in una piscina senza acqua e hai sbattuto la testa, una forte allergia dalla quale ti ha salvato mamma. Tu hai bisogno di mamma». Corona ci va giù pesante: «No assolutamente oggi ho 50 anni e non ne ho bisogno. Adesso siamo in rotta perché siamo su due mondi opposti. Io cerco una vita senza problemi. Io sto con una ragazza di 23 anni perchè ho bisogno di leggerezza nonostante abbia la testa da donna. Mia madre dopo la morte di mio padre ha riersato il suo amore su noi ma non ha mai issuto. In questo momento sono sereno senza lei». E zia Mara prova a fare da pacere: «Non pensi sia arriato il momento di restituire qualcosa a tua madre» Nulla da fare: «Io penso che questo sia il momento, dopo 15 anni che sto agli ordini di persone che mi diceano cosa fare, io credo che a 50 anni mi merito di far quel che caxxo oglio senza il pensiero di mia madre che mi dice cosa fare. Non accetto più nessuno nella mia vita che mi dica cosa fare».

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