Sanremo tra festa e lacrime: con Allevi vincono le emozioni forti

Sanremo tra festa e lacrime: con Allevi vincono le emozioni forti
di Andrea Andrei
Giovedì 8 Febbraio 2024, 15:50
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dal nostro inviato

SANREMO (IM)

In poco tempo si è passati dalla festa alle lacrime. Sanremo è anche questo, e in particolare lo è il Festival di Amadeus, che sembra aver trovato la ricetta perfetta alla sua ultima edizione. La serata di martedì, con il 65,1% di share e oltre 10,5 milioni di spettatori, ha quasi eguagliato quella di Baudo del 1995, la più vista di sempre. Un risultato storico che ha fatto brindare i vertici Rai ma che conferma ancor di più la posizione dominante del padrone di casa, che ha trovato il modo di crescere costantemente nelle sue cinque edizioni. La ricetta perfetta, appunto, anche se finora il tenore non è stato esaltante e a tratti si è rischiata la noia: sobrietà (anche nello stile, molti gli artisti in total black), giovani, zero politica ed emozioni forti. Come quelle che ieri, per la seconda serata, hanno avvolto l'Ariston e sono arrivate nelle case degli italiani con un solo gesto, semplice ma di una forza sconvolgente.

IL PESO
Quello di Giovanni Allevi, che si è tolto il cappello, liberando i suoi riccioli ingrigiti e liberandosi così del «peso del giudizio». Allevi, tornato in scena dopo quasi due anni di silenzio, ha portato sul palco dell'Ariston (che gli ha tributato una lunghissima standing ovation) la sua battaglia contro la malattia, ma soprattutto un messaggio di rinascita: «Ho avuto degli inaspettati doni, come la gratitudine nei confronti della bellezza del Creato. Sono qui per portare sul palco con me gli altri pazienti, soprattutto quelli piccoli, che io chiamo "guerrieri"».

IL SALUTO

«La malattia ti mette in contatto con la vita autentica», ha detto il compositore e pianista durante una commossa conferenza stampa ieri mattina, «Purtroppo il mieloma, che è andato a colpire la mia capacità di suonare il pianoforte, è una battaglia che non si vince mai. Ho strappato alla fine una manciata d'anni e voglio viverli il più intensamente possibile». Il saluto di Allevi, che per intensità ha ricordato quello di Ezio Bosso nel Sanremo 2016, si è concluso sulle note di Tomorrow, brano composto durante la degenza: «Perché domani, per tutti noi, ci sia ad attenderci un giorno più bello». Ma nella serata di ieri c'è stato spazio anche per la leggerezza (e per i ricordi), quando è arrivata la co-conduttrice Giorgia, che ha festeggiato sul palco - con tanto di torta e candeline - i trent'anni di E poi, presentata dalla cantante romana a Sanremo nel 1994 tra le Nuove Proposte e diventata una delle sue canzoni-manifesto. Una performance accolta dalla standing ovation del pubblico, che si è ripetuta, più tardi, su un medley concluso con Come saprei.

Simpatia e nostalgia (Giorgia si è presentata sul palco con un baule di musicassette) si sono insomma aggiunte alla ricetta di Ama, che ieri ha anche aggiunto una spezia esotica prelibata come l'attore americano John Travolta, primo ospite internazionale del post-Covid.

I SIPARIETTI

Un'occasione forse non sfruttata a dovere, che si è trasformata in una serie di siparietti: da Amadeus che si è lanciato insieme al divo hollywoodiano sulle note delle colonne sonore della Febbre del sabato sera, di Grease e Pulp Fiction, fino al "gran finale" con Fiorello fuori dall'Ariston, in cui Travolta ha danzato sul Ballo del qua qua e sulla tarantella. Dalle atmosfere dei night club degli Anni 70 si è passati a quelle delle discoteche degli Anni 90 con il dj set di Bob Sinclar dalla Costa Smeralda fino alle balere degli Anni 60 con l'omaggio a Romagna mia con l'Orchestra Casadei e la Nuova Orchestra Santa Balera. Il tutto unito alla musica di 15 artisti in gara, presentati dagli altri 15. Entusiasmo per Loredana Bertè e Gazzelle (dal pubblico, prima della sua esibizione, qualcuno ha gridato «forza Roma»), applausi anche per Dargen D'Amico, presentato da Diodato: «Sono d'accordo con quello che hai detto ieri», riferendosi all'appello a «cessare il fuoco». La top five votata da giuria delle radio e televoto ha incoronato Geolier, poi Irama, Annalisa, Bertè e Mahmood.

GIOVANI

Pur portando sul palco persone di ogni età (la serata è stata introdotta da Ruggiero Del Vecchio, il "nonno" di VivaRai2!, ed è stato consegnato il premio alla carriera allo scenografo Gaetano Castelli), Amadeus ieri mattina ha voluto dedicare il Festival «ai giovani». E ieri i giovani hanno senz'altro gradito l'arrivo all'Ariston degli attori di Mare Fuori, che hanno recitato un testo di Matteo Bussola contro il femminicidio, e di Leo Gassmann con un omaggio a Franco Califano su Tutto il resto è noia. Chissà se Ama penserà ai giovani anche per il dopo Festival. Ieri per la prima volta ha fatto riferimento a un progetto concreto sul futuro: «L'ad della Rai ha proposto un programma a me e Fiorello, ma ancora non ci stiamo pensando». Una circostanza confermata al Messaggero anche dal direttore dell'Intrattenimento Prime Time della Rai, Marcello Ciannamea: «Cercheremo di tenerci i nostri gioielli di famiglia». Intanto ieri c'è stato anche un piccolo caso: la Rai ha avviato un procedimento disciplinare nei confronti di un giornalista per un tweet offensivo nei confronti di BigMama. Stasera Amadeus salirà sul palco con Teresa Mannino e accoglierà l'attore americano Russell Crowe, oltre all'amico Gianni Morandi e a Eros Ramazzotti. Che il revival continui.
Andrea Andrei
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