Terni, indagini serrate e conta dei danni dopo la rivolta dei detenuti che hanno ferito i poliziotti

Terni, indagini serrate e conta dei danni dopo la rivolta dei detenuti che hanno ferito i poliziotti
di Nicoletta Gigli
Martedì 18 Ottobre 2022, 08:46
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TERNI - I due poliziotti della penitenziaria massacrati di botte da un detenuto marocchino che voleva la vernice per tinteggiare la sua cella non si sono fatti neppure refertare.

Sono a casa in malattia, a tentare di riprendersi dall’infermo vissuto domenica nell’atrio della sezione H di media sicurezza dopo la rivolta dei detenuti.

Le delicate indagini coordinate dal comandante della penitenziaria, Fabio Gallo, hanno consentito di dare un nome a quattro dei detenuti autori di una violenza che ha messo a dura prova i nervi del personale.

Il primo a sfidare a suon di botte il poliziotto che gli aveva negato la vernice e il collega era stato già trasferito per motivi di sicurezza da altri istituti.

Ora gli autori della rivolta sono tutti in isolamento in attesa di provvedimenti invocati dai vertici del penitenziario ternano. Una violenza, quella di domenica, scatenata da otto o nove reclusi  facinorosi, che sono in via di identificazione e che dovranno essere trasferiti a breve in altri istituti.

Quanto ai poliziotti coinvolti, loro malgrado, nell’inferno esploso a Sabbione, due sono stati portati in ambulanza all’ospedale di Terni.

Uno ha avuto un malore legato ad una crisi ipertensiva, l’altro, nella colluttazione, ha riportato la frattura di due dita, Una decina i poliziotti intossicati dal denso fumo sprigionato dall’incendio appiccato dai detenuti.

Il giorno dopo l’atrio della sezione H si presenta devastato. I detenuti che hanno appiccato il fuoco distruggendo ogni oggetto che si trovavano davanti hanno ridotto in mille pezzi le telecamere, i monitor e gli estintori, i telefoni.

I tetti neri, le plafoniere squagliate, i vetri completamente distrutti hanno reso inagibili i posti di sicurezza del personale. In queste ore si cercano soluzioni per ripristinare le aree devastate da quel piccolo gruppo di detenuti scatenati che, incitati dai “colleghi” vicini di cella, per un paio d’ore si sono letteralmente impossessati della sezione H.

Ieri mattina in carcere è arrivato il magistrato di sorveglianza, Fabio Gianfilippi, che si è voluto sincerare delle condizioni del personale della penitenziaria e dei detenuti in isolamento dopo la rivolta. A Sabbione anche il sindaco, Latini, che ha incontrato i vertici del penitenziario per avere un quadro della situazione. Per i consiglieri comunali della Lega «episodi come questo non dovrebbero mai accadere.  Servono interventi urgenti e i poliziotti che lavorano in carcere debbono essere dotati di taser».

«Chiederemo l’immediato trasferimento dei detenuti rivoltosi, la chiusura del reparto devastato dall’incendio e l’invio degli uomini del gom per poter supportare i colleghi di Terni - dicono Moreno Loretoni e Giorgio Lucci della cgil funzione pubblica. Servono misure urgenti per contrastare la fallimentare gestione degli ultimi dieci anni. Poco personale e carenza di progettualità, un’amministrazione destinata al fallimento se non si attivano provvedimenti come assunzioni straordinarie di personale e modernizzazione degli istituti di pena».

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