Ancora un rogo nell'ex campo Rom di Barra, nella zona orientale di Napoli. La discarica di amianto e altri rifiuti speciali e pericolosi a ridosso di via Mastellone è andata più volte a fuoco negli ultimi mesi bruciando materiale di ogni genere. La vasta area, in condizioni di particolare degrado, sarà al centro di una bonifica annunciata dal Comune dopo le richieste e proteste dei residenti.
La denuncia dell'incendio registrato questa mattina arriva da Mariarosaria De Matteo del comitato Barra r-esiste che da mesi, insieme ad altri attivisti, è in mobilitazione per chiedere risposte alla grave problematica. «Siamo dovuti scendere perché le nostre case si sono, ancora una volta, impregnate di puzza e di cattivo odore.
In effetti passeranno diversi giorni prima che si metta mano alla bonifica dell'amianto annunciata dal Comune di Napoli che è proprietario del terreno abitato dalla comunità nomade fino all'agosto del 2021 quando un grosso incendio ha distrutto baracche e alloggi di fortuna e ha ridotto in cenere veicoli, ingombranti e materiale di ogni genere depositati da anni insieme ai cumuli di rifiuti, anche pericolosi. L'intervento, come precisato da Palazzo San Giacomo, sarà eseguito nella prima decade di giugno attraverso le risorse appena individuate dalla giunta guidata da Gaetano Manfredi: un milione di euro in estrema urgenza così da mettere mano alla maxi-discarica dopo le riunioni in prefettura e le indagini della magistratura.
La delibera della giunta - nata su proposta dell'assessore alla salute Vincenzo Santagada - sarà discussa e posta in votazione nella prossima seduta di Consiglio comunale prevista per martedì 28 maggio nell'aula di via Verdi: il passaggio consentirà di sbloccare 600mila euro dal fondo di riserva mentre altri 400mila provengono dal capitolo di spesa dedicato agli interventi per lo smaltimento di rifiuti abbandonati sul territorio cittadino.
L'ex campo Rom di Napoli Est, di recente posto nuovamente sotto sequestro dalle forze dell'ordine, sarà interessato da una prima attività di rimozione e smaltimento dei rifiuti - si parte, appunto, dall'amianto - ma occorre ben presto individuare le altre risorse economiche necessarie che sono state stimate in oltre cinque milioni di euro. Intanto, in attesa dei primi prelievi e degli occhi elettronici per il presidio a distanza, occorre impedire a chiunque di poter accedere alla maxi-discarica per ulteriori sversamenti e roghi.
Da tempo famiglie e realtà associative di Napoli Est chiedono al Comune di affrontare la grave situazione ambientale di via Mastellone. Ora si corre ai ripari per evitare conseguenze alla salute dei cittadini e ulteriori danni all'ambiente. Una operazione che si annuncia complessa vista la continua esposizione del terreno a diversi reati ambientali. L'obiettivo è rinaturalizzare lo spazio incastrato tra terreni coltivati e autostrada e restituirlo alla collettività.