Lazio, Tudor: «Con l'Inter torna Provedel. In campo daremo l'anima»

Le parole del tecnico nella conferenza stampa di presentazione di Inter-Lazio

Tudor
Tudor
di Valerio Marcangeli
Sabato 18 Maggio 2024, 12:48 - Ultimo agg. 14:29
5 Minuti di Lettura

Igor Tudor è tornato a parlare in conferenza stampa alla vigilia del match contro l'Inter. Ecco come si è espresso l'allenatore della Lazio direttamente dal centro sportivo di Formello.

Tutto su Inter-Lazio

La conferenza di Tudor 

Che squadra servirà domani?

«Servirà una Lazio perfetta. L'inter è la squadra più forte d’Italia in assoluto, con un calcio bello ed efficace, e poi stanno facendo un grande lavoro nella programmazione e nella crescita. Complimenti a loro, ma andremo lì a fare il nostro meglio perché ci sono 6 punti in palio ancora per stabilire la classifica in ottica Europa per capire anche a cosa parteciperemo».

Parere su Inzaghi? E sulla difesa…

«Percentuali di lavoro tra attacco e difesa? Cambiano sempre, non sono fisse. Si lavora e si vede su quale aspetto la squadra non è piaciuta per migliorare. Su Simone già ho risposto prima. È stato bravissimo a gestire la crescita nel corso degli anni, ha tanto merito perché è molto bravo. Poi gioca un calcio europeo, tema che va un po’ di moda.

Lui rende europeo un modulo che non viene considerato tale, questa è un'altra bravura. Conta lo stile, l’approccio e l’organizzazione, non il modulo. E poi chiaramente le scelte dei giocatori. Loro a centrocampo hanno tre numeri 10 che fanno tutto allo stesso modo. A certi livelli non si possono scegliere giocatori non completi».

In cosa siete più in ritardo? E invece la caratteristica top?

«Il top non c’è mai. Ci sono le preparazioni e le scelte dei giocatori che sono importanti. Alcuni hanno certe caratteristiche che altre, l’importante è che siano forti. Il calcio fatto qui negli ultimi tre anni è stato differente rispetto alla mia idea, soprattutto nelle distanze. Era uno stile bello e giusto però il mio è differente e alcuni si stanno adattando meglio, altri meno, si è visto. Intanto bisogna finire bene queste due gare e poi ci metteremo a programmare la prossima stagione con calma e lucidità, facendo le scelte giuste, ma prima c’è da chiudere bene».

Quanto pesa il derby perso? E su Luis Alberto…

«Luis Alberto è convocato, ha fatto una settimana normale e sarà convocato. Ci sono 38 partite nel campionato, io credo che si tirano le somme alla fine e si vede dove si arriva».

La Lazio è etichettata come squadra che vince solo con le piccole: può far bene anche con un'avversaria come l'Inter?

«Dopo dieci giornate già si fanno etichette sbagliate. Abbiamo fatto due gare con Juventus e Roma, poi in trasferta con Genoa e Monza, poi tre squadre di medio-bassa classifica. Questa analisi sulla difficoltà di partite affrontate è sbagliata, abbiamo giocato quattro gare con grandi squadre, due di medio livello e tre piccole. Genoa e Monza fuori casa sono due partite sono super difficili e guardate i punti che hanno fatto le altre. Sono stati match abbastanza tosti. Per domani si prepara la partita allo stesso modo, sia se affronti Verona o Empoli in casa, sia se affronti Juventus o Inter fuori casa. Non ci sono etichette, né pensieri o calcoli. Questo è il calcio vissuto, poi c'è il calcio di opinioni e chiacchiere».

Su Isaksen…

«In effetti ha giocato poco, questo è vero, ma io lo stimo perché ha grande voglia di fare e di crescere. Io però scelgo sempre per il meglio della squadra e del club, ci sono anche altri calciatori e tutti hanno la possibilità di dimostrare, ma la stima c’è e in futuro lo vedremo. Poi il calcio cambia di partita in partita, questo è il bello e il brutto di questo sport».

Su Provedel e Mandas…

«Non c’è alternanza. Provedel è il primo e a San Siro torna. Mandas ha fatto molto bene e siamo contenti per questo, ma Ivan è il titolare. Stava pian piano recuperando e domani giocherà».

Su Kamada…

«Con lui parlo poco perché sta facendo sempre cose giuste. È una macchina in senso positivo, non sbaglia niente, ha un cervello pazzesco collegato con le doti calcistiche, può giocare in tutti i ruoli a centrocampo, ruba palla, la porta avanti. Lo stimo ed è una bella scoperta di questi due mesi per me».

Quanto è importante la fisicità?

«Non si tratta solo di centimetri, ma di gamba e motore come piace dire agli allenatori. Questa è una cosa naturale se vediamo la Liga e soprattutto la Premier League dove vanno a un’altra velocità. Quella è la direzione del calcio, ma certi giocatori hanno valutazioni troppo alte e per questo vanno in Inghilterra. Bisogna essere bravi a trovare prima certi profili».

Come stanno Gila e Guendouzi? E sul calendario…

«Di questo ne abbiamo già parlato, sicuramente non è una cosa normale che uno finisce e deve aspettare una settimana per capire dove giocherà, speriamo non succeda più e che chi decide se ne renda conto. Gila e Guendouzi stanno bene. Matteo è diventato papà e si è allenato poco, vediamo oggi di scegliere bene. Tutti comunque si sono allenati bene e domani andrà fatta una partita di sacrificio. I 16 che andranno in campo dovranno lasciarci l’anima».

Che fine ha fatto Pellegrini?

«Domani giocano sia lui che Rovella».

© RIPRODUZIONE RISERVATA