«Un amore mai nato», il racconto di Valentina Pelliccia nell'antologia «Stradario Romano»

Le opere di questa serie rientrano in un progetto sperimentale ideato per esplorare i limiti e le risorse della scrittura breve

«Un amore mai nato», il racconto di Valentina Pelliccia nell'antologia «Stradario Romano»
«Un amore mai nato», il racconto di Valentina Pelliccia nell'antologia «Stradario Romano»
Martedì 30 Aprile 2024, 15:00 - Ultimo agg. 15:30
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Il racconto «Un amore mai nato» della giornalista e scrittrice Valentina Pelliccia è stato pubblicato, insieme ad altri elaborati di altri autori, nell'Antologia «Stradario Romano» della Casa Editrice indipendente romana Affiori, marchio Giulio Perrone Editore. Le opere di questa serie rientrano in un progetto sperimentale ideato per esplorare i limiti e le risorse della scrittura breve, legata a un numero massimo di parole. In questo caso i racconti sono incentrati sulle sensazioni, i ricordi e le emozioni che le strade di Roma suscitano in ogni singolo autore.

Attraverso vie lastricate di sampietrini, chiese dai vetri opachi, vicoli stretti, porte antiche e finestre nuove, si costruisce l’immaginario quasi irreale di chi, con mano ferma, tocca i ricordi e le suggestioni della città in cui tutto è possibile: Roma.

«Il profumo del glicine in una sera d’aprile trasteverina. Il rombo di una moto che è lo stesso di tanti anni fa. Quel monumento che sembrava così piccolo visto in cartolina. La vetrata di una chiesa che non è più la stessa. O forse, non lo è mai stata. Roma è una città che muta al mutare lento delle stagioni.

Roma è una città che poi, alla fine, non muta mai davvero e conserva tra le crepe dei suoi muri i sussurri di chi ha percorso quelle strade. Roma è madre, sorella, amante, amica: è specchio di una realtà mosaicata composta dai tasselli di chi la abita, di chi la osserva e anche di chi l’ha solamente sfiorata. In un connubio perfetto tra magia e tangibile, tra colori sospesi e rumori di fondo, tra storie di quando si era bambini e di quando si è diventati adulti. Sta tutto qui:  in questo viaggio eterno tra gli incroci delle vie di una memoria privata e collettiva».

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