Ospedale Monaldi di Napoli: «Pazienti anche dal Nord per gli orecchi bionici»

Lo specialista Tortoriello: «A Napoli oltre cinquanta malati da altre regioni»

Il primario del Monaldi Tortoriello
Il primario del Monaldi Tortoriello
di Ettore Mautone
Lunedì 6 Maggio 2024, 08:00 - Ultimo agg. 7 Maggio, 20:00
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Chirurgia della sordità e dei tumori della laringe: il Monaldi centro di eccellenza per tutto il centrosud. Un polo di attrazione anche per pazienti residenti in altre regioni, comprese quelle del Nord ed anche dall’estero. Nei giorni scorsi un ragazzo napoletano di 16 anni, nato privo di entrambi i padiglioni auricolari per un’anomalia congenita, ha potuto recuperare pienamente l’udito e una vita normale grazie all’impianto di una protesi innovativa di ultima generazione, applicata con un magnete direttamente sulla cute. Un intervento di sostituzione della vecchia protesi che provocava al ragazzo continue infezioni a causa di un perno impiantato sull’osso del cranio. «La nuova soluzione per la prima volta adottata al Sud, gli consentirà una migliore qualità della vita - avverte Giuseppe Tortoriello, giunto un anno fa alla guida del reparto dall’Ospedale del mare - potrà andare in spiaggia, fare il bagno e praticare la piscina e così evitare l’uso continuo di antibiotici». 

I tumori

L’Unità di Otorinolaringoiatria diretta da Tortoriello è anche un centro all’avanguardia per i tumori del distretto testa-collo: nel 2023, con oltre 400 operazioni, ha segnato un incremento di 140 procedure rispetto all’anno precedente, di cui 54 su pazienti provenienti da altre regioni italiane (Sicilia, Calabria, Basilicata, Sardegna, Toscana, Bolzano e anche dalla Germania) consolidando un primato già registrato nel 2021 dall’Agenas quando si piazzò al primo posto in Italia per numero di ricoveri (oltre 4600). «Eseguiamo operazioni tutte di media e alta complessità chirurgica e oncologica - aggiunge Tortoriello», fiero di aver portato in dote al Monaldi «la mia alta specializzazione sui tumori testa collo in particolare della laringe maturata negli anni in cui sono stato primario al San Gennaro, al Pellegrini, infine al San Giovanni Bosco fondando poi il reparto dell’Ospedale del mare prima di trasferirmi al Monaldi un anno fa». Il reparto ha una lunga tradizione ma dopo il pensionamento del precedente primario c’era il rischio di perdere terreno e invece il primato è stato consolidato con 22 impianti di orecchio bionico. «All’Ospedale del mare e anche al Monaldi che tra qualche anno dovrò lasciare per limiti di età - conclude Tortoriello - ho cercato di valorizzare la squadra di giovani che ho trovato spronandoli a misurarsi con una chirurgia di alta precisione come quella dell’orecchio con interventi altamente innovativi». Come l’ultima protesi impiantata a un ragazzo nato con un’anomalia congenita, la sindrome di Franceschetti, condizione rara che colpisce lo sviluppo craniofacciale, con anomalie alla mandibola e l’assenza dell’orecchio esterno. 

I chirurghi 

Ad operare due giovani chirurghi, Giuseppe Barba e Rosa Grassia. Quest’ultima, nei mesi scorsi, è stata la prima donna chirurgo specialista Otorino, ad impiantare un orecchio bionico al Sud. Ora si è misurata con questo nuovo intervento: «Il ragazzo che abbiamo operato - spiega - aveva grandi disagi a causa di infezioni ricorrenti. È stato lui a chiedere di essere operato e nei prossimi mesi eseguirà l’intervento anche sull’altro orecchio.

Con delle protesi in silicone potrebbe ricostruire anche i padiglioni ma il costo è di 8 mila euro ad orecchio e durano 4 o 5 anni. Il Servizio sanitario non garantisce la gratuità nonostante si tratti di interventi rari. Così per molti tipi di protesi innovative: non c’è ancora un tariffario del Servizio sanitario. La nuova protesi? È transcutanea - spiega - si applica con un sistema magnetico a cute integra. La calamita sottocute è biocompatibile ed è dotata di un innovativo sistema di trasmissione delle onde sonore di tipo piezoelettrico». 

Le tecniche

Innovazione che si traduce in un deciso miglioramento della qualità della vita: «È la prima volta che al Monaldi è stato utilizzato questo particolare device che ci consente di assicurare miglioramenti tangibili per la qualità di vita dei pazienti - commenta il manager dell’azienda dei Colli Anna Iervolino - il Monaldi è centro all’avanguardia per la Chirurgia della sordità e per la Chirurgia oncologica laringea». C'è una sanità del Sud dunque capace di fermare la fuga di pazienti verso il Nord e che anzi accoglie malati provenienti da ogni parte d'Italia e anche dall’estero. 

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