Nuovo allenatore Napoli 2024: De Laurentiis pensa al rinnovo di Calzona

Blitz di De Laurentiis a Castel Volturno

Ciccio Calzona
Ciccio Calzona
Giuseppe Taorminadi Pino Taormina
Sabato 4 Maggio 2024, 08:00 - Ultimo agg. 18:09
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Non guida lui l’auto. E al volante c’è Simone Bonomi, il suo vice. Stringe tra le mani una scatola di medicinali. Un modo per dire: altro che febbre improvvisa. De Laurentiis gli ha fatto visita in mattinata, ma c’era poco da chiarire: il tecnico non era alla “prima” di «Sarò con te» solo perché ammalato. D’altronde, il feeling tra presidente e allenatore è intatto e immutato, simile a quello del primo giorno, quando prese il posto di Mazzarri. Aurelio De Laurentiis si sente una specie di pigmalione di Calzona, non lo mollerà come ha fatto con gli altri, facendolo cadere in un precipizio. Per questo, il tecnico calabrese è straordinariamente immune alla classifica da incubo. Motivo per cui nel casting per l’allenatore, sarebbe errore grave avvicinare allo zero le chance di riconferma di Ciccio Calzona: non lo sono, anzi c’è una riflessione in corso da parte di De Laurentiis, il padre-padrone che pochi suggerimenti accetta dai suoi consiglieri. E dove l’unico che ha voce in capitolo, si sa, è l’ad Chiavelli. Chiaro, idea che non può essere neppure detta ad alta voce: Calzona ha un contratto come ct della Slovacchia fino al 2026 ed è sulla panchina del Napoli per una specie di “favore personale” che la federazione ha fatto all’allenatore di Vibo Valentia.

L'ipotesi

Dunque, tra i “pro” a favore della conferma (a sorpresa) di Calzona c’è la sua totale disponibilità alle politiche societarie. Il che eliminerebbe la metà di potenziali contrasti nel piano di ricostruzione della prossima estate, perché sul mercato De Laurentiis avrebbe totale carta bianca. Senza intralci tecnici, senza minacciosi allenatore pronti a sbattere il pugno sul tavolo. Poi, è vero, contano i gol (presi e fatti) e i punti conquistati, ma la gestione Calzona non è da buttare via. E De Laurentiis certi numeri li sa leggere: perché ci sono tre parametri (occasioni create, tiri e tiri in porta) dove il Napoli domina la serie A. Elementi che devono avere un peso sul giudizio sui due mesi di Calzona. Un traghettatore che ha avuto la forza d’urto di fronteggiare le grandissime tensioni all’interno del gruppo (e più volte raccontate) e che solo Spalletti è riuscito a gestire. E che sono esplose con il suo addio. Dati come “tempo di recupero palla” e “reazione a una palla persa” possono non dir nulla rispetto agli errori in difesa e al fatto che sono tre mesi esatti che a ogni gara si prenda almeno un gol, ma danno il senso del lavoro quotidiano di Ciccio e dei suoi collaboratori. De Laurentiis non fa che sottolinearlo: lo ha fatto ancora una volta ieri mattina, quando è voluto andare a Castel Volturno per ricordare alla squadra che la prova con la Roma deve essere ripetuta in quest’ultimo mese perché l’obiettivo è quello di tornare in Europa e «ripetere in queste ultime gare la prestazione con la Roma, dove siete stati molto bravi», ha ribadito.

Perché a quel primato, delle quindici qualificazioni consecutive, tiene da morire. 

Gli obiettivi 

Portare la squadra del porticciolo europeo. A partire dalla gara con l’Udinese. Ma chiaro che è solo il nome dell’allenatore che importa all’ambiente. Calzona sarebbe una scelta controcorrente, pericolosa, perché la piazza sogna ben altro e sicuramente non è entusiasta dell’idea di ripartire da lui. Ma De Laurentiis, si sa, poco ascolta il tormento della tifoseria. Restano le altre piste, di cui raccontato negli ultimi giorni. Da Pioli a Gasperini, su tutti. Senza dimenticare un altro outsider, Vincenzo Italiano. Difficile che si possa uscire da questo quartetto di pretendenti alla panchina del Napoli, dopo che il silenzio tra De Laurentiis e Conte degli ultimi tempi, ha fatto intendere all’allenatore leccese che il club azzurro sta facendo (forse, ha fatto) un altro tipo di valutazione. De Laurentiis e Chiavelli presto verranno affiancati dal ds Manna, direttore sportivo in pectore: Meluso ormai è fuori dai giochi. Non era neppure al festone per la prima del film sullo scudetto. 

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