L’intelligenza artificiale si unisce all’arte per un’esperienza a 360°

La mostra “Nuovo rinascimento” è visitabile in via del Babuino 79 a Roma

Intelligenza artificiale
Intelligenza artificiale
di Guglielmo Sbano
Domenica 12 Maggio 2024, 14:12
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Quando la tecnologia e l’intelligenza artificiale si uniscono, creano opere che in futuro potremo ammirare nei grandi musei in giro per il mondo. Pedro Sandoval, artista venezuelano d'avanguardia non nuovo a questo tipo di esperimenti, ha inaugurato una nuova mostra dal nome “Nuovo Rinascimento”, che segna un nuovo importante capitolo per la storia dell’arte internazionale.

Grazie a Sandoval, infatti, 25 opere del Rinascimento italiano vengono reinterpretate in chiave pop art, dando vita alla prima mostra Phygital della storia. Immagini rinascimentali e contemporanee si fondono, grazie a un minuzioso lavoro di stampata al laser a 28 colori e ritocchi a mano, esprimendo la visione che l’artista ha della figura umana e delle nuove frontiere dell’arte.

L’azienda romana Media Engineering ha fornito un contributo concreto alla realizzazione, elevando a un nuovo livello le possibilità di fruizione delle opere da parte dei visitatori. «È stato un onore contribuire, con la nostra tecnologia, a rendere ancora più speciale questo progetto artistico innovativo. Abbiamo supportato le magnifiche creazioni di Sandoval arricchendo l’esperienza dei visitatori con un cubo immersivo, per immergerli direttamente nell'essenza stessa dell'opera. Il cubo, grazie all’impiego di tecnologie immersive, effetti sonori ed effetti 4d, come il vento simulato, rende l’opera generata con Ai una vera e propria avventura a 360°» racconta Antonio Franzese di Media Engineering, aggiungendo, «la fonte d’ispirazione di Sandoval, per la sua mostra Rinascimento Digitale, è Leonardo Da Vinci. Il nostro team ha quindi creato un avatar olografico della madre dell’artista, Caterina, che interagisce con i visitatori, li accoglie nella stanza immersiva, ed è pronta a rispondere a qualsiasi curiosità riguardante suo figlio».

Arte e intelligenza artificiale, un connubio di successo che apre infinite possibilità, sia per gli artisti che per il pubblico. L’inizio di questa nuova frontiera risale al 2018, quando da Christie’s New York viene battuta all’asta per 432.500 dollari la prima opera d’arte generata dall’Ai, Portrait of Edmond Belamy, del collettivo francese Obvius.

Un vero e proprio trionfo, considerando che l’opera è stata aggiudicata per 40 volte il prezzo stimato.

Ma come funziona l’AI nel settore dell’arte? «Il processo creativo è diverso da quello completamente umano e di tipo manuale: come in altri settori, anche in questo caso la macchina impara per apprendimento enormi dataset: parliamo di miliardi di dati, molti di più di quelli che il cervello umano è in grado di memorizzare e rielaborare in maniera creativa. L’artista e il suo team di programmatori entrano in gioco quando forniscono alla macchina output in grado di creare opere sempre diverse. Questo significa che non si tratta di collage di opere esistenti, ma di un collage di pixel esistenti che si completano con i meccanismi di apprendimento della macchina stessa» conclude Franzese.

La mostra “Nuovo rinascimento” è visitabile in via del Babuino 79 a Roma, sede della prima galleria internazionale di pop art capitolina, e vi rimarrà fino alla fine del 2024.

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