Aversa. Rapina ragazza col coccio di una bottiglia, lei lo ritrova e lo fa arrestare

Aversa. Rapina ragazza col coccio di una bottiglia, lei lo ritrova e lo fa arrestare
di Nicola Rosselli
Martedì 30 Giugno 2015, 09:25
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Rapina in pieno giorno una giovane, minacciandola con il coccio di una bottiglia. Il giorno dopo rincontra la sua vittima che lo riconosce, avverte i carabinieri e lo fa arrestare. Ennesima rapina in pieno centro ad Aversa dove, semmai si fosse sopito, riesplode l'allarme sicurezza, soprattutto in alcune zone topiche della città come, ad esempio, i dintorni della stazione ferroviaria.



A finire in manette, grazie all'immediato intervento dei carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile del Locale Reparto Territoriale, coordinati dal colonnello Vittorio Carrara e dal tenente Adolfo Donatiello, Antimo Tessitore, classe 1976, del luogo. L'uomo è ritenuto responsabile di una rapina commessa il 25 giugno scorso ad Aversa, ai danni di una giovane donna di Orta di Atella, mentre quest'ultima transitava nei pressi della stazione ferroviaria. Secondo quanto raccontato dalla donna, il malvivente avrebbe avvicinato la vittima nei pressi della fermata degli autobus situata nelle vicinanze della stazione ferroviaria di Aversa e, sotto la minaccia di un coccio di bottiglia, si sarebbe fatto consegnare la somma di circa cento euro, per poi allontanarsi a bordo di un ciclomotore.



Immediata la denunzia ai militari e il ritorno a casa. Il giorno seguente la ragazza, nel transitare nei pressi della stazione ferroviaria, insomma, ritornando sul classico luogo del delitto, avrebbe riconosciuto il rapinatore e chiesto l'immediato intervento dei carabinieri. Sul posto è intervenuta una vettura del nucleo radiomobile che ha fermato l'uomo. Per lui si sono aperte le porte della casa circondariale napoletana di Poggioreale, in attesa delle decisioni che adotteranno nei suoi confronti i magistrati del competente tribunale aversano di Napoli Nord, che, alla luce delle risultanze investigative raccolte dai carabinieri ha convalidato il fermo emettendo, a carico del rapinatore, il provvedimento cautelare dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

L'episodio è l'ultimo di una lunga teoria di episodi più o meno violenti registrati nella città normanna.



Ad essere sul piede di guerra sono soprattutto le centinaia di famiglie che vivono nel quartiere a ridosso della stazione ferroviaria. Di giorno a farla da padrone extracomunitari ubriachi che molestano i passanti. Appena scendono le classiche prime ombre della sera, piazza Mazzini, via Croce e dintorni si trasformano con l'arrivo di trans e gay che offrono la propria merce.
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