Bacoli, epatite A e Norovirus: mitilicoltura bloccata e settore in ginocchio nell'area flegrea

un campo mitili fermo nel lago fusaro
un campo mitili fermo nel lago fusaro
di Patrizia Capuano
Sabato 23 Maggio 2015, 12:43 - Ultimo agg. 14:19
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Bacoli. Mitilicoltura bloccata da tre mesi per la presenza del genoma di virus epatite A e di Norovirus riscontrata a fine febbraio in una partita di mitili.

La coltivazione nello specchio d’acqua tra Cento Camerelle e Punta Poggio. Ma l’emergenza partita dall’area flegrea si è estesa a macchia d’olio. Successivamente infatti sono stati fermati tutti gli impianti, nei laghi e lungo la linea di costa di Bacoli e Pozzuoli, poi da Torre del Greco a Varcaturo. E il settore inevitabilmente è in ginocchio.



L’attenzione dunque è molto alta anche per individuare le cause del fenomeno. A tal fine sono in corso verifiche del Ministero della Salute, delle Aziende sanitarie locali e dell’ Istituto Superiore di Sanità di concerto con la Regione. Dal monitoraggio, in atto anche sulle acque marine, emergerebbe che i valori del genoma gradualmente diminuiscono.



Fabio Postiglione, presidente del Centro Irsvem di depurazione e distribuzione molluschi di Baia, conferma: «La situazione sembra in via di risoluzione. I valori sono in discesa, contiamo in una riapertura dei campi mitili a breve». Migliaia di operatori nel frattempo sono fermi, i danni economici incalcolabili.



Coinvolto nella crisi anche il settore della ristorazione, in quanto la domanda di mitili è crollata a picco. A tutela della salute pubblica, proseguono intanto i controlli delle forze dell’ordine. A Napoli i carabinieri del Nucleo Navale hanno sequestrato 10 tonnellate di cozze nello specchio d’acqua del molo sovraflutto lato Vigliena, coltivate in un allevamento illecito. Alla task force hanno preso parte gli ispettori dell’Asl Na1 e le unità subacquee dei vigili del fuoco, che hanno bloccato una ingente quantità di mitili priva di garanzie igienico-sanitarie.



L’emergenza in area flegrea è scattata lo scorso 24 febbraio, quando il Dipartimento di Prevenzione Area di Sanità animale dell’Asl Na2 Nord e l’Istituto Zooprofilattico di Portici hanno riscontrato in uno stock di mitili - dal codice Ce It 2 Cdm - gli agenti patogeni, rilevando «la positività per virus dell'epatite A e Norovirus per presenza di genoma virale».



ll Norovirus, della famiglia dei Caliciviridae, causa gastroenteriti acute di origine non batterica. Differenti le conseguenze se si ingeriscono molluschi bivalvi contaminati dal virus dell’epatite A, anche se quest’ultima non cronicizza come invece la B e la C. ll dottore Leonardo Coppola, specialista Epatologo e dirigente medico al Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli, ha spiegato: «Il periodo di incubazione oscilla tra 2 e 6 settimane. L’epatite A acuta, a differenza deIla B e della C, non cronicizza e non si rischia una evoluzione verso la cirrosi. I sintomi dell’avvenuto contagio sono ittero (colorazione gialla di cute e sclere), astenia (estrema stanchezza), feci chiare, urine molto scure, dolore in epigastrio e in ipocondrio destro».