M5S, barricate su Bagnoli: «Sblocca Italia? È il colpo di grazia»

M5S, barricate su Bagnoli: «Sblocca Italia? È il colpo di grazia»
di Enrica Procaccini
Lunedì 3 Novembre 2014, 22:15
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I cinque stelle alzano le barricate su Bagnoli. Sparano a zero sul decreto Sblocca Italia, ribattezzato non a caso Sfascia Italia, e arrivano anche ad accarezzare tentazioni separatiste se il governo non cambierà il provvedimento. “Questo Stato che usa la legge contro i cittadini non lo rispetto più, non è il mio Stato. A questo punto facciamo una Repubblica napoletana e ci riappropriamo dei nostri beni”, tuona Roberto Fico, presidente della commissione di Vigilanza Rai, che ieri mattina ha preso parte, con il numero due della Camera Luigi Di Maio e la senatrice Paola Nugnes, a un’iniziativa sul futuro di Napoli occidentale. Una prova generale della manifestazione organizzata per venerdì prossimo, in contemporanea con la visita del premier Renzi in città, proprio a Bagnoli. “Sul decreto Sblocca Italia si profila la venticinquesima fiducia di un governo che fa la parte del bullo - dice Nugnes – Le misure dell’esecutivo aprono una nuova stagione della Mani sulla città e affidano a un privato il delicato ruolo di soggetto attuatore”. L’accusa del M5S è che con l’operazione Bagnoli si espropri una parte della sovranità popolare e si crei addirittura un modello per il futuro. “Rivendico il diritto di disobbedire alle leggi fatte contro i cittadini – incalza Fico - Bagnoli siamo noi e siamo pronti a difenderla anche fisicamente. Orami il Parlamento è esautorato, le nostre interpellanze sono carta igienica”.



Grillino per l’occasione è l’ex assessore all’Urbanistica della giunta de Magistris, Luigi De Falco. “Per Bagnoli è già tutto deciso, un piano non si fa mica in sessanta giorni”. E quello che è stato predisposto non piace per nulla al movimento. “Usano per Bagnoli – spiega Di Maio – gli stessi strumenti che hanno bloccato l’Italia: i commissari. Così è stato per la Terra dei fuochi e per le bonifiche”. L’alternativa è quello della partecipazione diretta dei cittadini, che devono essere coinvolti nella progettazione delle opere e nella fase dei controlli. “Non vogliamo certo sostituire il ministro Lupi con la Nugnes - aggiunge il vice presidente di Montecitorio – ma vogliamo che a decidere siano i cittadini”. A Napoli poi c’è un problema ulteriore: “Non può esserci un sindaco in balia delle sentenze”, conclude Di Maio.



L’offensiva su Bagnoli è anche il banco di prova del movimento in vista delle regionali di primavera, sulle quali Fico, dopo la candidatura a Palazzo Santa Lucia del 2010 e quella per il Comune di tre anni fa, dice: “Non sarò io il candidato”.
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