Napoli, donna ferita a Fuorigrotta: «Basta violenza, vogliamo un presidio dell’Esercito»

Flashmob anticamorra con cartelli e slogan

Il sit-in a Fuorigrotta
Il sit-in a Fuorigrotta
di Gennaro Di Biase
Sabato 6 Aprile 2024, 23:39 - Ultimo agg. 8 Aprile, 07:25
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La paura è ancora tangibile a Fuorigrotta. Dopo la terribile sparatoria di tre giorni fa nell’area giochi di piazza Italia appena inaugurata, si contano sulle dita di una mano i genitori che guidano i bambini su scivoli e cavallucci. Ci sono, ma sono in pochi. Più persone, invece, si sono ritrovate ieri per il flash-mob di sensibilizzazione promosso dal deputato di Alleanza Verdi Sinistra Francesco Borrelli, che ha proposto «l’installazione di un presidio fisso dell’esercito». Alla paura si accompagna tanta rabbia, per i cittadini di un’area che entro luglio diventerà il terminal della stazione Lala della linea 6, infrastruttura che sarà attivata in estate e collegherà Fuorigrotta fino alla metro di linea 1, alla fermata Municipio. Una zona appena riqualificata (i cantieri non sono ancora richiusi), ma su cui i clan stanno allungando la loro ombra. Per la consegna della fontana restaurata di piazza Italia, tra le altre cose, e da prima della sparatoria, era prevista la presenza del sindaco Gaetano Manfredi la settimana prossima. 

Il presidio

«L’area giochi per i bambini, non per i delinquenti». Questo e altri slogan simili sono scritti sui cartelli dai manifestanti, in una Fuorigrotta che ieri mattina era militarizzata per un’operazione anti-clan delle forze dell’ordine. Eppure, c’è chi dice di aver appena «assistito a uno scippo - dice una giovane madre, Alessia - Un uomo, dallo scooter sull’altro lato del marciapiede, ha strappato via la collana dal collo di una passante». «Bisogna reagire - sospira la signora Enza - Ero venuta nei giorni scorsi, con i miei nipoti, dal momento che i lavori per la consegna dell’area giochi erano finiti da poco (i lavori, nell’ambito del progetto municipale “Piazze in Gioco”, erano iniziati a ridosso di Natale ndr).

Ma ho deciso che non porterò qui i miei piccoli a giocare, se devo essere onesta. Serve una vigilanza».

 

Sono in tanti a lamentare una «carenza di controlli nel quartiere» (fatta eccezione per ieri, naturalmente, giornata del blitz delle forze dell’ordine). Ed è proprio sul tema dell’intensificazione dei controlli e della necessità di più sicurezza che si concentra l’appello lanciato da Borrelli, accompagnato ieri dai consiglieri della Municipalità 1 Benedetta Sciannimanica e della Municipalità 10 Salvatore Orga. «Mi attiverò scrivendo alla prefettura per chiedere che qui in piazza Italia venga allestito un presidio fisso dell’esercito. I segnali della malavita cominciano a essere troppi, in un tempo troppo ravvicinato». Già, perché prima dell’ultima sparatoria, c’erano state «una stesa a Natale in piazza Italia, e poco prima altri colpi esplosi all’esterno della chiesa del Buon Pastore», raccontano i residenti. Quanto ai commercianti della zona, non hanno preso parte alla manifestazione di ieri. La paura è ancora troppo grande. E le macchie di sangue tra le giostrine sono ancora troppo fresche. 

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«L’apertura della linea 6 fa diventare la piazza più appetibile anche per gli spacciatori - argomenta Orga - Riqualificare le zone, come stiamo facendo, porta a una circolazione economica forte, ed è probabile che i clan stiano cercando di dividersi la piazza, visto che qui di sera tra pochi mesi potrebbero arrivare centinaia di giovani, con l’apertura della metro». «Quando si spara dove ci sono dei bambini - aggiunge Sciannimanica - vuol dire che si è superato un limite invalicabile e che ormai siamo in un’area che vive in assetto di guerra. È inammissibile».

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