Silvio Berlusconi a Napoli: «Caldoro galantuomo. De Mita? Salvato dai magistrati»

Silvio Berlusconi a Napoli: «Caldoro galantuomo. De Mita? Salvato dai magistrati»
di Gerardo Ausiello
Venerdì 22 Maggio 2015, 11:38 - Ultimo agg. 22:29
4 Minuti di Lettura

NAPOLI - Silvio Berlusconi a tutto campo. In conferenza stampa all'hotel Vesuvio, tra il governatore Stefano Caldoro e la capolista di Forza Italia Alessandra Mussolini, l'ex premier lancia bordate contro i pezzi del centrodestra, in primis gli ex cosentiniani, che si sono schierati con il candidato presidente del Pd Vincenzo De Luca ma anche contro il ribelle Raffaele Fitto («ci sono mestieranti della politica che salgono sui taxi di questo o di quel partito e appena non conviene scendono, hanno tolto il disturbo»). Pesante l'affondo su Ciriaco De Mita, che ha lasciato Caldoro per De Luca a 24 ore dalla consegna delle liste: «Con Tangentopoli la magistratura ha distrutto interi partiti mentre nella Dc è intervenuta con il bisturi non toccando la sinistra Dc che era guidata proprio da De Mita...».

A Caldoro l'ex Cavaliere dice: «Sei un galantuomo e sono sicuro che vincerai, i napoletani e i campani sono troppo intelligenti per non sapere che con te la Campania ha cambiato volto».

Conferma il progetto, che definisce «un sogno», di dar vita a un unico grande contenitore con tutti i moderati ma il leader, ribadisce, «non sarà scelto con le primarie, che non sono previste dalla Costituzione e sono manipolabilissime, come dimostrano diversi esempi.

Diventerà leader chi sarà in grado di avere sufficiente carisma».

Solidarietà umana Berlusconi la esprime a Nicola Cosentino: «Mi auguro che il suo calvario finisca presto. Ho avuto con lui relazioni politiche e per lui ho avuto e ho stima». Quanto alla legge Severino, è categorico: «Io sono stato condannato per la retroattività della legge e questo è un sacrilegio mentre tutti sanno che il principio fondamentale di ogni ordinamento giuridico è l'irretroattività della legge».

Quindi rinnova l'appello ai cittadini campani a confermare Caldoro: «Quando Stefano è stato eletto, la sanità aveva accumulato 800 milioni di euro di deficit mentre oggi c'è un attivo di oltre 200 milioni, la Campania è la prima nella spesa dei fondi europei e secondo l'Istat qui c'è stato un incremento di 46mila occupati, di cui 11mila giovani».

Rivolgendosi alla Mussolini, che l'ex premier ha voluto fortemente come capolista a Napoli, scherza: «Alessandra sei la nostra scugnizza». E lei: «Non votate De Luca, è una truffa, ha una condanna in primo grado in base alla quale, se eletto, non potrà governare».

Caldoro, invece, ricorda come l'emergenza rifiuti in Campania sia stata «risolta dal presidente Berlusconi con l'apertura del termovalorizzatore di Acerra. E oggi, grazie all'incremento di raccolta differenziata, non servono altri termovalorizzatori». Poi assume due impegni con i cittadini: «Daremo un assegno di sostegno, tra 300 e 500 euro, a 100mila nostri giovani. Abbiamo le coperture per farlo e lo faremo. Altri 500 milioni li destineremo alle imprese ma solo a quelle che assumeranno i giovani. In questo modo possiamo creare 30mila nuovi occupati in tre anni».

Infine l'attacco a De Luca e al Pd: «L'ex sindaco di Salerno offende noi e la Campania e, con le polemiche che lo riguardano, sta compromettendo l'immagine della nostra regione. Loro sono il male, sono sempre gli stessi, quelli dell'emergenza rifiuti, del disastro della sanità, dei problemi irrisolti».

«Italia più povera e meno democratica». «Con gli ultimi tre governi, ma soprattutto con il governo Renzi, le cose sono andate male. Non si può continuare così, serve una grande missione per il Paese che oggi è più povero e meno democratico» dice in serata Berlusconi intervenendo alla manifestazione elettorale alla Mostra d'Oltremare a sostegno di Caldoro.

«La sinistra - aggiunge Berlusconi - ha messo le tasse dove noi le abbiamo tolte, come sulla casa e sull'imposta di successione. Sulla rivalutazione delle pensioni, dopo la sentenza della Corte Costituzionale, il governo ha irriso i pensionati mettendo nel piatto due miliardi sui 16 necessari. Lo chiamano bonus, ma è un'offesa all'intelligenza».

© RIPRODUZIONE RISERVATA