La donna ha le chiavi di casa della sorella. Era da lunedì che continuava a chiamarla, ma senza mai ricevere alcuna risposta. Ed è stato così che, ieri sera, intorno alle otto, ha deciso di entrare nell'appartamento per vedere che cosa fosse accaduto. La tragedia, è stato scoperto, sarebbe avvenuta nella notte tra lunedì e martedì. Subito la donna ha chiamato i carabinieri. Poi, ha avvertito il fratello. L'assessore Nino Daniele era ancora al lavoro nel suo ufficio a Palazzo San Giacomo. Aveva da poco terminato di scrivere un comunicato per la stampa sull'Estate a Napoli. «Mi raccomando a tutti - aveva appena terminato di dire al suo staff - ho molto a cuore, per i napoletani, questa manifestazione». La telefonata, la corsa nell'appartamento in via Aubry. Distrutto dal dolore, l'assessore non è rimasto lì troppo a lungo. Il sindaco, Luigi de Magistris, si è detto «sconvolto per la tragedia che ha colpito la città e l'assessore comunale Nino Daniele».
Sui social network una pioggia di messaggi di cordoglio ha invaso, in poche ore, la bacheca dell'assessore. Stando a una prima ricostruzione effettuata dai carabinieri, sembra che Cesare Cuozzo fosse in cura da tempo per problemi psichici.
Una forte depressione che, secondo elementi raccolti dagli inquirenti, sarebbe scoppiata dopo che l'ex bidello avrebbe scoperto di avere una grave malattia che lo ha costretto al pensionamento anticipato. «Si sentiva - dicono i vicini - sfuggire la vita di mano e aveva il terrore di lasciare soli la moglie e il figlio».
Da qui, la depressione avrebbe avvolto la sua vita e armato la sua mano. Nicola appena il 12 luglio, alle due e mezza di notte, aveva scritto una frase di Corto Maltese su Facebook che, a rileggerla ora, dopo l'accaduto, sembra un triste presagio: «Quando ero bambino mi accorsi che non avevo la linea della fortuna sulla mano. Così presi il rasoio di mio padre e zac! Me ne feci una come volevo».