Pompei, il vescovo apre le porte del Santuario ai profughi. Madri e bimbe a Casa Emanuel

Un piccolo profugo ieri al porto di Napoli (newfotosud S. Siano)
Un piccolo profugo ieri al porto di Napoli (newfotosud S. Siano)
di Susy Malafronte
Giovedì 7 Maggio 2015, 09:00 - Ultimo agg. 09:09
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Il santuario di Pompei in prima fila nell’accoglienza ai profughi. L’arcivescovo Tommaso Caputo ha offerto ospitalità a nove donne eritree.



Per non separare due bambine, di 3 e 5 anni, dalle loro madri ha aperto le porte delle opere di carità anche a loro. Tra le orfanelle e le ragazze madri ospiti dei centri di accoglienza del santuario è scattata la solidarietà. Ognuna di loro ha donato un capo di abbigliamento, un giocattolino e del cioccolato alle nuove arrivate più sfortunate.



Non possiedono molto le giovani ospiti delle opere di carità fondate da Bartolo Longo, quel poco che hanno, però, lo regalano o lo condividono con gioia a chi ne ha più bisogno. Le profughe e le bambine, sbarcate martedì nel porto di Salerno, sono state accolte da “Casa Emanuel”, la comunità gestita dal santuario mariano che ospita donne in difficoltà, gestanti e madri con i loro bambini.








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