Casalnuovo. Spari e terrore tra la folla: uomo ucciso mentre i bimbi escono dalla scuola| Foto

Casalnuovo. Spari e terrore tra la folla: uomo ucciso mentre i bimbi escono dalla scuola| Foto
di Lucia Allocca e Pino Neri
Giovedì 10 Dicembre 2015, 13:15 - Ultimo agg. 11 Dicembre, 10:56
2 Minuti di Lettura

CASALNUOVO - Omicidio al Corso Umberto di Casalnuovo, in provincia di Napoli, a pochi passi dall'ingresso di una scuola. L'agguato è avvenuto poco prima delle 13: nel mirino dei killer Giuseppe Ilardi (30 anni) residente a Casalnuovo, in via Roma. La vittima era a bordo della Smart di Antonio Barone, considerato il reggente per Casalnuovo del clan Veneruso-Rea, scarcerato sei mesi fa, con obbligo di firma alla locale stazione dei carabinieri, e per il quale Ilardi svolgeva un ruolo di uomo di fiducia e autista.

L'azione dei sicari è stata rapida e di precisione, particolare che fa pensare a una coppia di professionisti del settore. Senza scendere dallo scooter, avvicinandosi posteriormente alla Smart, il killer seduto posteriormente ha impugnato una pistola semiautomatica, di piccolo calibro, a giudicare dai bossoli ritrovati dai carabinieri del nucleo indagini scientifiche, e ha fatto fuoco, colpendo Ilardi forando il lunotto posteriore della mini-car. Inutili i soccorsi dei sanitari del 118. Sul posto, dopo pochi istanti, è giunta anche la moglie della vittima: disperazione, urla e pianto a dirotto.

La sparatoria è avvenuta tra i passanti e l'arrivo dei genitori che stavano raggiungendo il plesso scolastico della scuola elementare «Antonio de Curtis» per riportare a casa i propri figli: e proprio in quegli attimi era iniziata l'uscita degli scolari: le deflagrazioni delle pistolettate sono state udite anche nell'istituto, ma in molti hanno pensato allo scoppiettio dei petardi, proprio mentre iniziava il deflusso degli scolari dal plesso scolastico per tornare a casa.

Secondo gli inquirenti l'agguato, di chiaro stampo camorristico, sarebbe legato al traffico di droga nell'area Nord di Napoli. Ma non è escluso che, proprio per l'utilizzo della Smart del capo clan locale, il vero obiettivo del commando di morte fosse stato Antonio Barone e non Giuseppe Ilardi anche se, considerata l'influenza nella zona di un unico clan, gli inquirenti non escludono un movente interno alla stessa cosca.

Su disposizione dei carabinieri i bambini hanno poi lasciato l'edificio scolastico impgnando un'altra uscita, lontano dalla scena del crimine, proprio per evitare la visione del corpo ricoperto dal lenzuolo, le macchie di sangue e il macabro rituale della raccolta dei reperti scientifico-balistici.