Luisa Bossa indagata: «Andrò subito dai giudici»

Luisa Bossa
Luisa Bossa
di Chiara Graziani
Mercoledì 1 Luglio 2015, 08:48
2 Minuti di Lettura
«Ubique naufragium est...» Non le strappi altro fino al pomeriggio. Luisa Bossa, storico ex sindaco di una Ercolano che mai tradì il centrosinistra finchè il centrosinistra non ha iniziato a tradirsi da solo, dialoga con facebook. E cita Petronio: «È tutto un naufragio»,ovunque tu guardi.



Darle torto, in queste ore di espansione del big bang campano che ha il suo epicentro nel Pd diviso per tribù, è difficile. Ma che nelle convulsioni generali finisse anche lei, membro della commissione antimafia e simbolo di una stagione ercolanense ispirata a legalità, trasparenza e lotta al racket, se l’aspettavano in pochi. Meno che meno lei.

L’inchiesta che l’ha raggiunta - tramite la comunicazione che la procura sta indagando ed indagherà sulla parlamentare per altri sei mesi - aveva già centrato mezzo partito ad Ercolano staccandone una costola battezzata - da buona figlia illegittima - Partecipazione Democratica. Un ciclone giudiziario che aveva scompaginato tutto in vista di primarie che non s’avevano da fare e non si sono fatte.



Le ipotesi di reato, dice chi le è stato vicino, l’hanno profondamente ferita. Associazione a delinquere, finalizzata alla truffa e turbativa d’asta. È la storia della caserma maledetta di via Doglie (un nome, un programma): ossia la nuova sede dei carabinieri di Ercolano che, a partire dal 2000, non è riuscita ad andare oltre allo stadio di scheletro dopo aver perfino cambiato collocazione e che, in compenso, sembra stregata per chi ci ha avuto a che fare. «Non amministro dal 2005, sono dieci anni che ne sono lontana» avrebbe detto lei «sbigottita».



Luisa Bossa, d’accordo con il suo avvocato Giovanni Siniscalchi che la guida con prudenza nel sondare l’ufficio del pubblico ministero, alla fine decide di non parlare con i giornalisti. Prima ci sarà l’appuntamento, da fissare nelle prossime ore, con il pm Celeste Carrano per chiarire la sua posizione.



Una cautela annunciata dal solo comunicato che, a sera, le darà voce, linkato ad un tweet-citazione (”Dio conta le lacrime delle donne”): «Sono sorpresa e sbigottita - dice Bossa in linguaggio più formale - nel ritrovarmi indagata per fatti rispetto ai quali sono totalmente estranea. Ho chiesto al mio avvocato, Giovanni Siniscalchi, di contattare gli uffici della procura di Napoli per sollecitare un immediato incontro chiarificatore».



CONTINUA A LEGGERE

SUL MATTINO DIGITAL


© RIPRODUZIONE RISERVATA