Napoli. Erri De Luca in piazza, patto con De Magistris: «Cambierà la città»

Napoli. Erri De Luca in piazza, patto con De Magistris: «Cambierà la città»
di Pietro Treccagnoli
Sabato 21 Novembre 2015, 09:45 - Ultimo agg. 9 Novembre, 09:47
2 Minuti di Lettura
Ancora un abbraccio, ancora un endorsement. Tra Erri De Luca e Luigi de Magistris continua il feeling rafforzato dalle «parole contrarie». Ieri sera, sono saliti insieme sul palco allestito proprio di fronte Palazzo San Giacomo. Il sindaco e lo scrittore, con loro l’assessore alla Cultura, Nino Daniele, hanno salutato il pubblico (un migliaio scarso di persone che s’è addensato soprattutto dopo la fine della partita degli azzurri contro l’Udinese) dell’«happening di musica e parola» #napolistaconerri, organizzato dalle Officinae Efesti per festeggiare l’assoluzione dell’autore di «Non ora non qui» dall’accusa di istigazione per i fatti di Val di Susa.



De Magistris è arrivato dal San Paolo, De Luca dal teatro Bellini dove teneva uno spettacolo in pomeridiana. Insieme si sono offerti alle fotocamere, mostrando la t-shirt bianca che ripeteva la scritta #napolistaconerri, e non sottraendosi agli immancabili selfie degli ammiratori e delle ammiratrici. A loro modo sono due star. Un’atmosfera molto rilassata, comunque, sebbene Erri era marcato stretto da un militante filopalestinese che gli chiedeva conto di alcune recenti affermazioni ritenute «troppo filoisraeliane». Non tutte le «parole contrarie» sono ugualmente apprezzate in certi contesti. Così, prima si salire sul palco, c’è stato appena il tempo di riprendere (ma giusto una battuta) la polemica milionaria con Massimo Giletti che, ieri pomeriggio, è ritornato sulla questione ormai ridotta a questione filologica su «indecorosa» e «indecente». Era la coda di quanto era accaduto a Ognissanti e che per una settimana ha tenuto banco nel circo mediatico e nel circolo vizioso dei social network.



Il sindaco se l’è cavata con un secco: «Non ho visto il programma di Giletti. Lo vedrò e dopo averlo visto, semmai ne parlerò». De Luca, tirato in ballo di striscio dal conduttore nel monologo iniziale è stato meno laconico: «Giletti ha usato la televisione, uno strumento pubblico, pagato dai contribuenti per offendere. In tv non si usano parole offensive contro nessuno, tantomeno su Napoli». Davanti al pubblico, poi, lo scrittore, ha rincarato la dose: «Ogni volta che sento una persona che diffama Napoli divento il difensore della mia città».







© RIPRODUZIONE RISERVATA