Per quell'inchiesta, Fiori è stato rinviato a giudizio con l'accusa di abuso d'ufficio. L'allora commissario degli scavi, scrivevano nel 2013 i pm di Torre Annunziata, «avrebbe dovuto garantire non solo il risultato di riportare ad una condizione di normalità e decenza uno dei siti archeologici più visitati al mondo (obiettivo certamente non raggiunto atteso il continuo peggioramento dello stato di degrado 'colpevole' che l'area sta patendo) ma anche una costante e corretta vigilanza affinché non un solo euro di quelli stanziati fosse distolto dalle priorità emergenziali».
«Con disarmante protervia - si legge nell'ordinanza del 2013 - questi fini sono stati stravolti ed i risultati appaiono oggi avere vasta eco negativa sulla stampa mondiale e, quel che è peggio, aver amplificato un disastro archeologico e storico di portata immane.
Come di consueto, anche in casi analoghi, non risulta che il medesimo abbia dovuto giustificare questa certa debacle in alcuna sede disciplinare ed egli risulta rivestire tuttora un ruolo apicale entro il rango di funzionario della presidenza del Consiglio dei Ministri».