San Matteo, i fuochi spariscono
Il Comune: «Scelta di sobrietà»

San Matteo, i fuochi spariscono Il Comune: «Scelta di sobrietà»
di Piera Carlomagno
Giovedì 18 Settembre 2014, 23:50 - Ultimo agg. 19 Settembre, 09:18
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E’ il giorno della verità. Imprimere una svolta epocale alla festa di San Matteo, connubio popolare tra sacro e profano da rubricare tra le stranezze della religione o della politica, è ora una scelta che sta nelle mani del sindaco De Luca che, con il veto ai fuochi d’artificio, vorrebbe lanciare un segnale ben preciso: sobria la festa religiosa, sobria pure la festa civile.



Quel che è certo, se impegno di spesa ci sarà per lo spettacolo pirotecnico, sarà decisione di queste ore.

La secolarizzazione cominciò con un lunghissimo applauso tributato alla terza faccia. Passato il Santo, in processione arrivava il sindaco. Superpopolare, carismatico e «della gente».



La fascia tricolore non era mai stata così omaggiata e le folle dei salernitani fedeli al Patrono furono promotrici e vittime del cambiamento. Che De Luca raccolse con prontezza facendo di San Matteo il suo alleato migliore. Il 21 settembre diventò la data x, quella della consegna delle opere pubbliche più «straordinarie», dei tagli del nastro con discorso e della posa della prima pietra. E a poco a poco, col tacito consenso dei religiosi, passavano in secondo piano l’inizio della Novena, il Triduo solenne, Messe e preghiere.
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