Salerno. Nove anni, minaccia di tagliare la gola all'amichetto

Salerno. Nove anni, minaccia di tagliare la gola all'amichetto
di Viviana De Vita
Giovedì 18 Dicembre 2014, 22:02 - Ultimo agg. 19 Dicembre, 16:12
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SALERNO - Spalle al muro e minacciato con un paio di forbici puntate alla gola: è accaduto in una classe della primaria Rodari di Bellizzi e solo il pronto intervento della maestra che ha fermato il bullo violento ha impedito che il folle gesto potesse sfociare nel sangue. A raccontare l’episodio è il padre della piccola vittima il quale, affidatosi all’avvocato Domenico Fasano, ha già sporto due denunce, una al tribunale per i Minorenni, attraverso un esposto firmato da ben 16 genitori dei ventidue studenti quotidianamente picchiati dal baby-bullo e, l’altra, alla Procura per porre fine ad una situazione che – spiega l’uomo - «va ormai avanti da quattro anni». «I nostri bambini– spiega il genitore – subiscono quotidianamente le angherie del compagno di classe di soli 9 anni che li sottopone costantemente ad atti di violenze fisiche, materiali e psicologiche». Calci, pugni, sputi, palpeggiamenti nelle parti intime ed atti osceni di natura sessuale verso le bambine sono ormai la consuetudine. «Mio figlio – spiega l’uomo – sin dal primo anno è stato vittima della violenza di questo bambino che non perde occasione per sottoporlo a prepotenze fisiche, verbali utilizzando nei suoi confronti un linguaggio scurrile e violento e piscologiche poiché è costantemente umiliato, minacciato e sottomesso moralmente. Lo scorso 14 ottobre quando il compagno di classe minacciò di tagliargli la gola abbiamo davvero toccato il fondo: dopo quell’episodio mio figlio ha cominciato a rifiutarsi di recarsi a scuola per paura di nuovi atti di violenza. L’ultimo si è verificato appena poche settimane fa quando è stato aggredito con pugni e calci e solo il suo allontanamento dalla classe in seguito all’affidamento al personale Ata ha interrotto la violenza. I nostri bambini – prosegue il padre del piccolo – hanno il diritto a ricevere un’adeguata e serena formazione e la scuola ha il dovere di garantire tutto ciò: spetta alla direzione dell’istituto scolastico fare in modo che gli studenti siano adeguatamente seguiti per tutto il tempo che si trovano all’interno dell’istituto scolastico dove la vigilanza deve essere assicurata costantemente anche al di fuori della classe».



Una situazione intollerabile, dunque, quella che ogni giorno si vive all’interno della quarta classe del Rodari dove sempre più spesso durante le lezioni sono costretti ad intervenire i carabinieri per la carica di violenza del bambino che, vittima a sua volta di una situazione familiare drammatica con una madre ex tossicodipendente ed un padre detenuto, è arrivato persino ad aggredire le proprie insegnanti. «La situazione – spiega ancora il padre della vittima – è stata più volte segnalata agli organi competenti, al Provveditorato, al sindaco di Bellizzi, agli assistenti sociali e alla dirigenz



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