Napoli. Chiesa luterana, va in scena il dramma di Gesualdo da Venosa

Napoli. Chiesa luterana, va in scena il dramma di Gesualdo da Venosa
Domenica 5 Ottobre 2014, 19:39 - Ultimo agg. 19:40
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Venerdi 17 Ottobre alle ore 19 nella Chiesa Luterana, Via Carlo Poerio 5, sarà presentato il dramma inedito di Anna Ortolani “Gesualdo da Venosa" con la lettura recitata di due scene da parte degli attori della Compagnia Stabile del Teatro Tasso diretta da Giampiero Notarangelo e brani di musica di Gesualdo.



Il dramma, che verrà rappresentato integralmente in Cartellone Stagione 2014 – 2015 del Teatro Tasso di Napoli in Prima Assoluta, si basa sulla vita tormentata dell’ insigne musicista napoletano, autore di madrigali, mottetti , sacrae cantiones, e di un Miserere composto prima della sua morte nel 1613. Il grande musicista che è ricordato con una modesta lapide nella Chiesa del Gesù, fu per secoli dimenticato finché non fu riscoperto nei primi anni del 1900 da Igor Stravinsky che vide in lui un precursore della musica moderna.



Regia Giampiero Notarangelo Musiche di Carlo Gesualdo da Venosa. All’inizio è stata la musica , poi la sua vita. Con Carlo Gesualdo da Venosa convivo da almeno vent’anni scandagliando biografie, lettere autografe e madrigali , visitando i luoghi dove ha vissuto: Palazzo di Sangro di Torremaggiore, il Castello di Gesualdo e quello di Venosa, nonché il palazzo dove ha abitato a Ferrara. Ho estratto dettagli della sua vita che potevano sembrare insignificanti ma che aggiungendosi agli altri componevano il complesso puzzle che mi ha aiutato ad interpretare per quanto possibile l’indole e il carattere del grande musicista napoletano, un uomo sfuggente, introverso, misterioso, estremamente attento a non far trapelare nulla dei suoi intimi pensieri. Niente è certo della sua vita, neppure data e luogo di nascita, troppe leggende sono sorte intorno al delitto della moglie e dell’amante, episodi oscuri alimentati da cantastorie, cineasti e scrittori . Mi sono avvicinata a questo grande genio con umiltà,soffermandomi sul suo travaglio interiore e i suoi rimorsi dopo i delitti della moglie Maria D’ Avalos e del suo amante Fabrizio Carafa d’ Andria, che certamente ha ordinato ma ai quali forse non ha neppure partecipato. Educato in una famiglia severa e cattolicissima (la madre era sorella del Cardinale Carlo Borromeo, futuro santo), protettore dei Gesuiti sulle orme del padre, deve aver vissuto quel delitto come il più imperdonabile dei peccati.



Dopo il Rinascimento Carlo Gesualdo è stato dimenticato per diversi secoli finché fu riscoperto da Stravinsky, suo grande ammiratore, che lo esaltò come innovatore e precursore della musica moderna .
Molte opere sono state a lui dedicate da compositori stranieri e Italiani. Anche Il Maestro Francesco d’Avalos, discendente della moglie assassinata , scomparso da poco , ha composto un’opera Maria di Venosa.
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