"Il web è un diritto universale", la bozza arriva
alla Camera: dal 27 ottobre consultazione online

"Il web è un diritto universale", la bozza arriva alla Camera: dal 27 ottobre consultazione online
di Gianluca De Rossi
Martedì 14 Ottobre 2014, 08:33
2 Minuti di Lettura
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Internet risorsa globale e diritto universale alla quale tutti devono poter aver accesso. Sì, ma nel rispetto dei diritti dell'individuo, sia a livello nazionale sia internazionale. Eccoli i diritti fondamentali della rete, snocciolati nella Magna Carta del web: diritto all'accesso, alla sicurezza, all'anonimato e all'oblio. E inviolabilità dei dati.



La bozza della “Dichiarazione dei diritti in Internet”, elaborata dalla Commissione per i diritti e i doveri in rete, è stata presentata ieri alla Camera nel corso della riunione interparlamentare sui diritti fondamentali, con la partecipazione dei rappresentanti dei Parlamenti dei 28 Stati membri dell'Ue. Il documento che l'Italia propone all'Europa è composto da un preambolo e 14 articoli: alla sua stesura finale potranno contribuire tutti i cittadini, con commenti e suggerimenti online, dal 27 ottobre e per quattro mesi.



Internet, sottolinea il preambolo alla Magna Carta del web, non può essere considerata alla stregua degli altri media perché ha contribuito a ridefinire e ristrutturare spazi e rapporti tra pubblico e privato configurandosi come strumento essenziale per partecipare ai processi democratici. La Dichiarazione, che prende l'avvio dall'articolo 8 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, si propone appunto come uno «strumento indispensabile per dare fondamento costituzionale a principi e diritti nella dimensione sovranazionale» per Internet.



Il web diritto fondamentale si traduce in garanzia all'accesso effettivo alla rete, con la raccomandazione agli Stati Ue di mettere in atto «adeguati interventi contro il divario digitale e culturale». Ma è un diritto anche la «libertà di scelta» del sistema operativo e delle app. Ampia la tutela dei dati personali con le sue varie declinazioni: ogni persona, dice la Dichiarazione, ha diritto alla protezione dei dati che la riguardano e a sapere chi li tratta e dove, per poter chiedere rettifiche o cancellazioni. Senza autorizzazione giudiziaria, inoltre, i dati personali devono essere «inviolabili». E nessun atto o provvedimento giudiziario o amministrativo può utilizzare un trattamento automatizzato per definire il profilo o la personalità degli individui.



Vietato anche l'uso di dati personali con finalità discriminatorie. È un diritto fondamentale anche comunicare elettronicamente in modo anonimo, per poter esercitare libertà civili e politiche, così come lo è quello di farsi cancellare dai motori di ricerca, ma la cancellazione può essere impugnata.

La bozza della Magna Carta del web c'è. Ora tocca a noi migliorarla: dal 27 ottobre sulla piattaforma Civici della Camera.