Cacciatori di Covid a quattro zampe. Due pastori tedeschi Max e Berla sono in grado di fiutare i pazienti infetti dal virus. Merito dell’addestramento fatto prima con garze impregnate di sudore, prelevato a persone affette da Covid-19 o a chi invece era negativo al tampone molecolare e poi su persone positive. Ma anche grazie all’olfatto “incontaminato” dei due cani che «non erano mai stati impiegati prima in nessuna specializzazione, erano puri dal punto di vista addestrativo».
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Tutto inizia nella primavera 2021 quando l'Università degli studi di Milano e l'Arma dei carabinieri hanno sottoscritto un protocollo di collaborazione per l'impiego di cani del Centro Cinofili Carabinieri di Firenze nell'individuazione di soggetti affetti da Covid-19.
L'addestramento si è svolto in un'area interna dell'ospedale Sacco, priva di possibili distrazioni e soprattutto esente da potenziali fonti di contaminazione olfattiva. Realizzata la fase dell'imprinting olfattivo, si è passati alle prove su individui positivi al Covid-19 presso l'hub tamponi del Sacco. Fase del progetto che entra così in uno scenario reale. Max e Berla, «non erano mai stati impiegati prima in nessuna specializzazione, erano puri dal punto di vista addestrativo e stanno dimostrando grandissima capacità». Lo ha detto oggi, durante una conferenza stampa di presentazione del progetto il colonnello Carlo Alberto Minniti, caposervizio per la veterinaria del dipartimento dell'organizzazione sanitaria del comando generale.
Rispetto ai risultati della sperimentazione, Minniti ha sottolineato che «sta funzionando. Siamo estremamente contenti del risultato» raggiunto in soli sei mesi. Come ha poi sottolineato il colonnello, «nelle varie fasi addestrative non viene utilizzata nessuna punizione nè alcun rinforzo negativo, il cane viene solo premiato positivamente quando raggiunge il target». Di estrema importanza è poi «l'empatia che deve costituirsi tra il conduttore e il cane, una sorta comunicazione attraverso i sensi di entrambi che permette di lavorare e di percepire qualsiasi atteggiamento o volontà dell'altro».
Non è ancora in programma un impiego preciso degli animali, che sarà eventualmente deciso dal Comando generale, ma come è stato spiegato durante la conferenza stampa potrebbero venir utilizzati «dove ci sono grandi flussi di persone», come all'ingresso di discoteche, scuole o grandi manifestazioni. «Ho appena appreso che si fermeranno a continuare le sperimentazioni almeno fino alla fine di febbraio» ha detto la professoressa Gismondo. «In questi mesi si è creato un rapporto di stretta collaborazione anche con gli istruttori dei cani».