Avellino, omicidio di Gianna:
smontata la pista incappucciato

Avellino, omicidio di Gianna: smontata la pista incappucciato
di Alessandra Montalbetti
Venerdì 9 Settembre 2016, 11:42 - Ultimo agg. 10 Settembre, 09:42
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Nessun fuggitivo incappucciato. Nessun occhio elettronico delle telecamere private, puntate sul vialetto adiacente alla villetta dei coniugi Tizzani e nelle zone adiacenti, ha ripreso l’uomo in fuga dopo che avrebbe accoltellato Gianna Del Gaudio.  Gli inquirenti sostengono che la prima, e non l’unica, smentita alla versione fornita dal marito della 63enne uccisa arrivi proprio dall’analisi delle telecamere installate all’ingresso di alcune abitazioni vicine a quella in cui si è consumato l’atroce delitto. Ebbene dalle immagini, acquisite solo qualche giorno fa, in quanto i proprietari erano ancora in vacanza, non vi sarebbe traccia di ladri o persone con il volto travisato da un cappuccio, nei pressi dell’abitazione dei Tizzani la sera del delitto.  Inoltre nessuno dei presenti a quell’ora in strada, la notte del delitto, avrebbe notato l’uomo descritto dal marito dell’ex insegnante. Intanto continuano le indagini dei militari del comando provinciale di Bergamo, per dare un nome all’assassino di Gianna Del Gaudio, l’insegnante avellinese da poco in pensione, sgozzata la notte di venerdì 26 agosto nella sua villetta di Seriate. E più gli inquirenti vanno avanti nell’inchiesta più emergono incongruenze nel racconto fornito dal marito della donna, Antonio Tizzani, indagato a piede libero per omicidio.  L’ex capostazione, anch’egli avellinese, continua a sostenere di non aver avuto nessun litigio con la moglie quella sera del tragico delitto. Mentre tra le mani degli inquirenti vi sarebbero diverse testimonianze rese dai vicini di casa della coppia dalle quali emergerebbe che fino a mezzanotte e venti circa, i due coniugi hanno discusso animatamente. Dopo sarebbe caduto il silenzio. Fino a quando, all’incirca all’una meno quarto, l’ex capostazione ha chiesto l’intervento dei carabinieri. Testimonianze, già agli atti, che farebbero vacillare ulteriormente quanto dichiarato da Antonio Tizzani. 
È su quest’intervallo di tempo, 25 minuti, che si concentrano le indagini degli inquirenti per far piena luce sul delitto della professoressa di lettere. Risposte che giungeranno, con ogni probabilità la prossima settimana, dagli accertamenti del Ris di Parma che procedono con celerità. 
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