Domenico Fatigati morto nello stabilimento Fca di Pratola Serra: cinque indagati

L'inchiesta della Procura di Avellino

Domenico Fatigati
Domenico Fatigati
di Alessandra Montalbetti
Sabato 24 Febbraio 2024, 08:00 - Ultimo agg. 25 Febbraio, 09:01
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Morte sul lavoro del manutentore nello stabilimento Fca di Pratola Serra: sono cinque gli indagati dalla Procura di Avellino per il decesso di Domenico Fatigati. Iscritti nel registro con l'accusa di omicidio colposo Marco Carbonatto, il direttore dello stabilimento di Pratola Serra, nel quale giovedì mattina è morto il manutentore, intorno alle 7.40; il responsabile locale della sicurezza dell'azienda Fca Andrea D'Urso; il capo Area reparti lavorazioni Vincenzo Castaldo; il responsabile della ditta esterna con la quale lavorava il 52enne di Acerra, la Ms Automazione Srl di Foggia, Rocco Loffreda. Dalle indagini della Procura e dai carabinieri del nucleo operativo del comando provinciale di Avellino è emerso inoltre che la Ms Automazione era una ditta in subappalto e che ad aggiudicarsi la gara indetta dalla Stellantis per la manutenzione degli impianti di produzione era stata la Lam Fano di Pesaro Urbino. Pertanto, al vaglio degli inquirenti è anche la posizione del direttore di quest'ultima azienda. 

Molti gli interrogativi che sorgono via via che le indagini vanno avanti.

A condurle la Procura di Avellino, guidata dal procuratore Domenico Airoma e dal pubblico ministero Luigi Iglio. In primo luogo gli inquirenti sono focalizzati sui turni di lavoro. Domenico Fatigati aveva finito il turno pomeridiano (14-22) mercoledì sera. Aveva fatto ritorno a casa intorno alle 23, con il pullman. Il 52enne l'indomani doveva essere di riposo, ma con ogni probabilità gli è stato chiesto di ritornare a lavoro per la mattina seguente (giovedì, giorno della tragedia) dalle 6 fino alle 14. Possibile che Domenico non potesse essere sostituito da un altro collega? Chi gli ha comunicato il turno di lavoro per l'indomani?

Ora le indagini, oltre a rispondere alle mille domande che sorgono in casi come questi, dovranno anche chiarire perché il 52enne residente ad Acerra, sposato padre di tre figli dunque un lavoratore pendolare, non fosse affiancato da un collega durante le manovre di manutenzione ai macchinari dello stabilimento Stellantis che giovedì mattina si sono trasformati in una trappola mortale. Il 52enne per sistemare un basamento andato fuori dall'impianto è stato dapprima infilzato per poi essere schiacciarlo con ogni probabilità da un altro basamento. Una scena terribile quella si è presentata dinanzi agli occhi degli altri dipendenti della Stellantis, di turno giovedì mattina, quando dopo diversi minuti dall'incidente mortale avvenuto dopo circa un'ora e quaranta minuti dall'ingresso a lavoro di Domenico - si sono resi conto che la produzione non andava avanti e dunque si sono recati in quel punto, all'impianto di basamento motore per vedere cosa fosse successo. Solo allora sono iniziati i tentativi di salvare la vita a Domenico. Quella macchina poteva essere bloccata in tempo da un altro dipendente? O, ancora, doveva avere un sistema di blocco automatico? E se sì, perché non è entrato in funzione? Chi ha stabilito che Domenico giovedì mattina dovesse lavorare da solo? Domande lecite, che urlano risposte e soprattutto un'assunzione di responsabilità per delle scelte adottate da altri che hanno determinato la morte di un lavoratore in un'azienda che in trent'anni di attività non ha mai registrato un episodio di tale gravità. Uno stabilimento in cui, tra l'altro, gli impianti di videosorveglianza sono totalmente assenti, impianti che avrebbero potuto non solo rendere più celeri le operazioni di soccorso se qualcuno si fosse subito reso conto di cosa stava accadendo a Domenico, ma avrebbero potuto far emergere la verità, cosa è realmente accaduto al 52enne. Quanto tempo dopo l'incidente mortale sono scattati i soccorsi per il manutentore? 

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Intanto, anche le organizzazioni sindacali di categoria aspettano che venga fatta luce sul decesso di Fatigati. Tra i tanti interrogativi a cui le indagini dovranno fornire risposta vi è anche quello relativo alla corretta applicazione delle norme e dei presidi di sicurezza anche per i lavoratori delle ditte esterne. Gli inquirenti stanno notificando gli avvisi di garanzia per i cinque indagati, che in vista dell'esame autoptico sulla salma di Domenico Fatigati, potranno nominare un consulente di parte durante gli accertamenti irripetibili. L'autopsia verrà effettuata lunedì presso l'ospedale San Giuseppe Moscati di Avellino dopo che il pubblico ministero Luigi Iglio conferirà l'incarico al medico legale chiamato ad accertare la dinamica dell'incidente mortale e le cause del decesso del manutentore. E sempre per lunedì i sindacati hanno proclamato lo sciopero generale per dire «basta morti sul lavoro». 

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