In biblioteca il racconto fragile di Bisogno

Le confessioni di Sant’Agostino saranno al centro del nuovo appuntamento della rassegna in programma oggi alle 17 presso la Sala Penta della Biblioteca Provinciale Capone

La biblioteca provinciale di Avellino
La biblioteca provinciale di Avellino
di Massimo Roca
Martedì 12 Marzo 2024, 00:00
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Le confessioni di Sant’Agostino saranno al centro del nuovo appuntamento della rassegna Incontri in Biblioteca in programma oggi alle 17 presso la Sala Penta della Biblioteca Provinciale Capone di Avellino. In collaborazione con la Società filosofica italiana (Sfi), sezione di Avellino, Armando Bisogno presenterà il suo ultimo libro Il racconto fragile. Le Confessiones di Agostino.

Il volume raccoglie le conversazioni che l’autore ha fatto in aula insieme ai suoi studenti, leggendo le Confessioni di Sant’Agostino. Poco dopo esser stato nominato vescovo, Agostino (354-430) compone le Confessiones, l’opera nella quale condivide con la sua comunità il racconto dei peccati, degli errori, dei mille ripensamenti che avevano accompagnato i trent’anni precedenti della sua esistenza. Proprio per l’importanza del compito che aveva appena assunto, l’operazione di Agostino appare rivoluzionaria: un leader che si mette a nudo in tutte le sue debolezze, con i suoi limiti e i suoi difetti. La fragilità diventa così la vera protagonista delle Confessiones ma, soprattutto, appare pagina dopo pagina come l’unico collante possibile di una comunità. Perché solo il riconoscimento, da parte di tutti gli uomini, della comune condizione di fragilità permette di ripudiare la violenza e di scegliere la tolleranza.

«Aver consapevolezza della propria fragilità costringe a prendere le misure. A dare il peso giusto alle cose e a vedere la felicità ovunque essa si mostri» spiega Bisogno. «Agostino, il mio maestro, mi ha insegnato che una comunità è tanto più forte quanto più è capace di accogliere e accompagnare le fragilità di tutti i suoi membri». Il libro è scaricabile gratuitamente a questo link: https://www.armandobisogno.it/il-racconto-fragile. Allo stesso link si potrà contribuire alla raccolta fondi a favore della Ail Salerno. Ed il tema della leucemia è uno di quelli che l’autore ha vissuto sulla propria pelle da ragazzo. Lo racconta nel suo blog. In un dei suoi Appunti, Non è il caso di aspettare, scrive: «Ho cominciato a gustare con voracità l’esistenza, tutta l’esistenza, anche le parti più amare e appuntite, a divorarle con la bulimia di chi sa che il gioco può finire tra un minuto e, dunque, che ogni minuto disperso in attività tossiche è sprecato». Dottore di ricerca in Filosofia, scienze e cultura dell’età tardo-antica, medievale e umanistica presso l’Università di Salerno sotto la guida di Giulio d’Onofrio, con il quale ha collaborato per più di vent’anni, ha approfondito i temi del pensiero altomedievale. Ha affrontato lo studio dei grandi pensatori altomedievali, dedicando i miei lavori ad Abelardo, Anselmo, Gregorio Magno, Boezio e, in particolar modo, Agostino, che è diventato, negli ultimi dieci anni, oggetto elettivo dei suoi studi.

«Una parte consistente del mio impegno di ricerca è stato rivolto, negli ultimi anni, ai temi delle digital humanities, ambito nel quale ho condotto diverse sperimentazioni in differenti ambiti. Dopo una prima fase di lavoro condotta in collaborazione con alcune scuole del territorio, e volta a sperimentare la scrittura collaborativa e condivisa su piattaforme wiki, la mia attenzione si è rivolta all’aspetto più teorico del tema delle digital humanities».