Monteforte, la Dda chiede gli atti per gli appalti alle ditte dei clan

Acquista dalla Direzione distrettuale antimafia la relazione del Viminale sul comune irpino

Monteforte, la Dda chiede gli atti per gli appalti alle ditte dei clan
di Gianluca Galasso
Martedì 23 Aprile 2024, 00:00 - Ultimo agg. 07:49
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La Direzione distrettuale antimafia acquisisce gli atti relativi allo scioglimento del consiglio comunale di Monteforte Irpino per ingerenze della criminalità organizzata, come sostenuto dal Ministero dell'Interno nel decreto che ha mandato tutti a casa. Nella relazione del Viminale, che riprende quella della Prefettura di Avellino, si evidenziano rapporti con clan camorristici per determinati lavori commissionati dal municipio. E ciò almeno da quanto si evince dall'attività della commissione d'accesso, in relazione agli appalti affidati ad alcune ditte che avevano ricevuto l'interdittiva antimafia.

Il pool antimafia avrebbe aperto un fascicolo, in seguito all'acquisizione della dettagliata relazione redatta dalla commissione. Il ministro dell'Interno scrive: «L’esame degli atti adottati dall’amministrazione comunale ha rivelato uno sviamento dell’attività amministrativa in favore della criminalità organizzata, specialmente negli appalti di lavori, servizi e forniture pubbliche, nei quali sono state rilevate proroghe illegittime, irregolarità che segnano l’azione amministrativa complessivamente tenuta dal comune».

Nel documento del Viminale, si spiega che «tra le ditte beneficiarie di affidamenti di lavori spesso assegnati con procedure di somma urgenza, figurano imprese destinatarie di provvedimenti interdittivi antimafia». Nel mirino della commissione d'accesso anche le opere relative agli interventi per mitigare il rischio idrogeologico, all'indomani dell'alluvione che provocò notevoli danni sul territorio di Monteforte Irpino. «La commissione d’indagine - fa notare il ministro in uno dei passaggi del documento inviato al Presidente della Repubblica - ha rilevato che alcune società hanno avuto pubbliche commesse proprio in costanza di interdittiva prefettizia antimafia, come nel caso di una ditta alla quale è stato assegnato un lavoro, sebbene fosse stata oggetto di interdizione prefettizia alcuni mesi prima dell’affidamento per l’accertata ingerenza di uno dei clan camorristici presenti in quel territorio.

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Al riguardo – sottolinea ancora il Viminale -, la relazione prefettizia pone in rilievo come tale ditta sia riconducibile, per rapporti parentali, ad un soggetto pluripregiudicato contiguo a organizzazioni criminali dell’avellinese. Il favore mostrato dal comune di Monteforte Irpino nei riguardi della predetta impresa è posto in chiara evidenza dall’esame della procedura relativa agli affidamenti di lavori a seguito dell’evento alluvionale dell’agosto 2022, commesse alla stessa ditta assegnate sebbene la locale prefettura avesse espressamente e specificamente comunicato ai competenti uffici comunali la vigenza di un provvedimento ostativo antimafia nei confronti della medesima ditta».

La Dda, dunque, vuole approfondire gli intrecci che ci sarebbero stati tra l'amministrazione comunale e la criminalità organizzata. Un ulteriore faro sull'attività dell'ente, che – come denunciato dalla stessa commissione – registra una complicata situazione finanziaria, dovuta a una complessiva "mala gestio" dell'ente. L'ex sindaco Costantino Giordano sta valutando la possibilità di presentare ricorso al Tar per opporsi al decreto di scioglimento, con il quale è stata disposta la gestione commissariale per diciotto mesi.

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