Mercogliano: omicidio Bembo, il Riesame decide sulla scarcerazione

Fissata l'udienza davanti al Tribunale di Napoli

Gli striscioni per l'omicidio Bembo
Gli striscioni per l'omicidio Bembo
di Alessandra Montalbetti
Mercoledì 13 Settembre 2023, 10:05
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Fissata l'udienza davanti al tribunale del riesame di Napoli per i due presunti autori del delitto di Roberto Bembo, il 21enne di Mercogliano. Il prossimo 27 ottobre il tribunale partenopeo deciderà se annullare o meno l'ordinanza emessa il 28 luglio scorso dal gip del tribunale di Avellino, con la quale Nico Iannuzzi e Luca Sciarrillo, lasciarono il carcere e furono posti agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. Dunque saranno i giudici del tribunale del riesame a dover decidere se per i due presunti responsabili dell'omicidio del giovane di Mercogliano dovranno riaprirsi le porte del carcere, dove erano detenuti in stato di custodia cautelare sino a fine luglio, oppure potranno restare ai domiciliari.

Il provvedimento di attenuazione della misura cautelare, emesso dal gip Fabrizio Ciccone, in accoglimento dell'istanza presentata dall'avvocato Gaetano Aufiero, difensore degli indagati, era stato impugnato dal pubblico ministero Vicenzo D'Onofrio del tribunale di Avellino. Il sostituto procuratore - nei termini di legge - aveva presentato appello avverso il provvedimento di attenuazione delle misure cautelari. I due rispondono dell'omicidio del 21enne di Mercogliano, Roberto Bembo, ucciso con tre coltellate all'alba di Capodanno davanti al bar di Torrette di Mercogliano per futili motivi.

Dall'analisi delle telecamere di un negozio si evince che i due indagati hanno subito un'aggressione da parte del 21enne di Mercogliano, deceduto l'11 gennaio nel reparto di terapia intensiva, a causa delle conseguenze provocate dai tre fendenti. Circostanza che aveva già riferito Nico Iannuzzi durante l'udienza di convalida dell'arresto al gip Cassano.

Aveva chiarito di aver accoltellato Bembo dopo essere stato vittima, assieme a Luca Sciarrillo, di una brutale aggressione da parte della comitiva del 21enne di Mercogliano. Il gip nell'ordinanza di attenuazione della misura asserisce: «la rissa in primo momento viene sedata da alcuni presenti, ma dopo si nota che Roberto Bembo di corsa raggiunge di nuovo Iannuzzi e i fratelli Sciarrillo che si trovavano sul marciapiede opposto al bar di Torrette, e di qui nasce una seconda colluttazione che si conclude con il tragico ferimento mortale di Bembo». Il gip Ciccone inoltre precisa «è da ritenersi credibile almeno in parte, che dopo essere stati brutalmente picchiati abbiano alzato il livello dello scontro essendo provvisti di un coltello, detto molletta».

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I nuovi elementi investigativi emersi dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza «comporta i suoi effetti sotto il profilo dell'adeguatezza e della proporzionalità della misura cautelare, alla luce anche della costituzione, dell'ammissione dei fatti e del comportamento tenuto dai due indagati, e il pentimento mostrato da Iannuzzi dopo l'efferato delitto». Per questo il gip ha considerato «maggiormente adeguata, in questa fase la restrizione ai domiciliari anche alla luce dell'inevitabile rivisitazione critica dell'efferato delitto». Dopo l'attenuazione della misura gli amici di Bembo, la notte tra il 28 e il 29 luglio si recarono davanti al tribunale di Avellino per affiggere degli striscioni considerati oltraggiosi dalla procura "Giustizia per Roberto, vergogna". Vicenda per la quale vi sono già due indagati accusati di oltraggio a un corpo politico, amministrativo e giudiziario, il 25enne Modestino Fontanarosa e il 28enne Nicola Dello Russo, entrambi di Mercogliano. 

 

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