Scacco a due pregiuducati con la pistola di James Bond

Scacco a due pregiuducati con la pistola di James Bond
Sabato 6 Febbraio 2016, 12:41 - Ultimo agg. 15:34
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I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Avellino hanno tratto in arresto a Monteforte due 20enni irpini, l’uno pregiudicato e l’altro con numerosi precedenti di polizia e già sottoposto all’obbligo di firma, trovati in possesso di una pistola semiautomatica in ottimo stato di conservazione e risultata con matricola abrasa.
In particolare agli uomini del Nucleo Investigativo non è sfuggito il passaggio di una vettura su cui viaggiavano i due “volti noti”, mentre si trovavano nel comune di Mercogliano, motivo per cui hanno deciso inizialmente di seguirla e successivamente, allorquando si sono resi conto che la vettura si dirigeva in zona montuosa e isolata, nel territorio di Monteforte, i sospetti si sono ancor più rafforzati. In effetti seguendo la vettura e monitorando a distanza i due soggetti i militari si sono accorti che i due, avendo la disponibilità di un’arma da fuoco, avevano esploso alcuni proiettili in una zona adibita a vero e proprio “poligono di tiro artigianale” collocando alcuni bersagli su dei bidoni e sul muro. Approfittando dell’effetto sorpresa i militari hanno bloccato la vettura con cui i due si stavano allontanando dal luogo, rinvenendo l’arma nella cintola del conducente nonché bossoli e restante materiale di risulta dell’esercitazione a fuoco.
La pistola, calibro 9 corto,  è risultata essere in perfette condizioni ed efficientissima, peraltro una Walter Ppk come la famosa pistola utilizzata dall’agente segreto “007” che la filmografia ha consacrato come l’agente del “Secret Service” più famoso al mondo. Purtroppo per loro però oltre alla pistola i due sprovveduti non possedevano anche le doti del mitico James Bond e non sono riusciti perciò ad eludere i militari dell’Arma.
Nel corso della perquisizione domiciliare sono stati inoltre rinvenuti e sequestrati ulteriori proiettili di vario calibro, sia per pistola che per fucile, un tirapugni, e due decoder utilizzati quale “cavallo di troia” per nascondere e trasportare le armi, mentre nei prossimi giorni saranno effettuati ulteriori accertamenti per ricostruirne la provenienza. Per i due si sono quindi aperte le porte del carcere in attesa che la Procura della Repubblica di Avellino formuli nei loro confronti le formali accuse.
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