Zorama, l'ultimo album spopola sul web: mezzo milione di streaming

La scorsa settimana è uscito anche il videoclip del brano che dà il titolo al disco: Conteremo i fiori di un giardino

Il cantautore Zorama
Il cantautore Zorama
di Massimo Roca
Mercoledì 4 Ottobre 2023, 00:00
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Ermetico e surreale in stile Panella, in linea ad un ipotetico album bianco di Battisti. «Ma anche quello giallo paglierino di Don Giovanni non mi dispiace affatto. Sono onorato di questo paragone»: Zorama, al secolo Mariano Rongo, trapiantato da 14 anni in Irpinia, aggiunge una nuova tappa al suo ultimo lavoro. La scorsa settimana è uscito il videoclip del brano che dà il titolo al suo quinto album: Conteremo i fiori di un giardino. «Il disco ha spento da poco la prima candelina e continua ad andare bene sia in termini di vendite che di ascolti (vicino al mezzo milione di streaming su Spotify)» ci racconta Mariano. Dopo La lavatrice a ciclo veloce e Miss voragine, ecco la title track: (“Sono stato troppo al buio / E adesso che vedo la luce / Mi ricordo già il colore delle cose / E te lo dico / Che la vita è un male degno / Di essere vissuto”).

«Amo vivere nell’ombra, preferisco le atmosfere soffuse. Saranno forse i miei occhi chiari che non amano la luce. Ad un certo punto ho capito che stavo esagerando ed è venuto fuori questo testo»: è un invito alla vita, a non procrastinare nulla, così come nella chiusa affidata a John Lennon (“Imagine there’s no heaven / It’s easy if you try”). Ricchissimo il parterre di ospiti nell’ultimo lavoro co-prodotto e co-arrangiato con l’amico Davide Matrisciano. In “Conteremo i fiori di un giardino” c’è Anna Soares, un autentico personaggio che regala la sua pennellata vocale. Il tocco in più è l’arpa affidata a Vincenzo Zitello, polistrumentista noto per le sue collaborazioni con il primo Battiato e Fossati. Zorama è atteso in Finlandia.

Lì nei primi anni duemila si è fatto conoscere. Il 6, 7, 13 e 14 ottobre è atteso a Kuopio. In scaletta, oltre ai suoi pezzi, anche alcune cover tra cui una sorpresa: «Maledetta primavera tra l’italiano ed il finlandese».

“Cerchi e semicerchi” che si chiudono: Zorama ha rimesso anche mano al suo primo album uscito nel 2005. «Ho sempre pensato che avesse sofferto di poca credibilità da parte dei produttori dell’epoca. È stato un giocattolino regalatomi per la loro benevolenza. Fu realizzato in presa diretta in soli tre giorni. Finii per registralo dopo aver bevuto un’intera bottiglia di J&B. Mi sono sempre ripromesso di dargli nuova luce. Glielo devo. Del resto in quel disco è contenuta Il tuo arredamento. Se ci ha creduto Mina incidendo quel brano, perché non dovrei farlo io. Uscirà nel 2025 per festeggiarne il ventennale». A Baiano dal 2009: «In Irpinia mi trovo benissimo. È un ambiente genuino. Mi rilassa. Ho amici che vivono a Salza Irpina, Montemarano, Volturara, Lioni. Con loro condivido la vena artistica. Il mio migliore amico è però di Avellino, ma vive ad Helsinki: Pippo Sellaroli. Lui mi farà da road manager in questo mini tour». Irpinia casa ma senza palco. Zorama pone una questione oggettiva: il cantautorato pop italiano è scomparso dalle piazze. In Irpinia si affonda tra neomelodici e filoni/carrozzoni artistici legati a chi si sta specializzando in progetti intercomunali finanziati con i fondi Poc. Tutto il resto è tagliato fuori.

«Se in piazza non si vedono più gente come Fabi, Gazzè, Bersani, che potrebbe mai fare il povero Zorama? Bisognerebbe domandarsi in quali mani viene affidato questo potere di scelta. Non si va oltre la tarantella, il neomelodico o quello che va in quel momento. A Volturara era programmato il concerto de Le Vibrazioni. Sarcina aveva la laringite ed il concerto viene annullato. In sostituzione arriva Andrea Sannino. Questa estate ci sono state solo pochissime eccezioni. Ruggeri a Caposele, Minghi a Teora, Vecchioni a Bisaccia e Silvestri ad Avellino: per il resto è tutto molto avvilente».

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