È finita sotto sequestro anche una braceria nota a Valle di Maddaloni, fra i tanti beni sequestrati questa mattina, nell’ambito di una più ampia strategia finalizzata a contrastare l’accumulazione dei proventi delle attività delittuose da parte di organizzazione criminali operanti nella provincia casertana. Così, le forze dell'ordine attraverso investigatori della Divisione Anticrimine della Questura e del Servizio Centrale Anticrimine, hanno eseguito un decreto di sequestro di beni emesso, ai sensi della normativa antimafia, dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere - relatore del provvedimento il giudice Francesco Balato - nei confronti di un uomo già condannato in via definitiva dalla Corte di Appello di Napoli per associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento all’immigrazione clandestina e ritenuto socialmente pericoloso, in quanto indiziato di appartenenza a un’associazione mafiosa e persona che «vive abitualmente, anche in parte, con i proventi di attività delittuose». La braceria di Valle di Maddaloni era frequentata da famose squadre di calcio e da calciatori.
Il provvedimento, che ha a oggetto due unità immobiliari, quattro società con annessi beni strumentali, diversi rapporti finanziari e bancari, autovetture ed un’imbarcazione per un valore complessivo di circa 1,5 milioni di euro, rappresenta l'epilogo di una complessa e articolata indagine che ha permesso di ricostruire l’asset patrimoniale e finanziario nella disponibilità diretta ed indiretta (tramite i suoi familiari) del proposto, che si ritiene sia stato acquisito con i proventi delle attività illecite commesse nel tempo.
Al fine poi di disvelare l'origine illecita del rilevante patrimonio accumulato dal proposto e dal suo nucleo familiare è stata acquisita, con riferimento all'ultimo ventennio, copiosa documentazione, tra cui i contratti di compravendita di beni, di quote societarie nonché numerosi altri atti pubblici che hanno interessato nel tempo l'intero nucleo familiare investigato, verificando poi, per ogni transazione, le connesse movimentazioni finanziarie sottostanti alla creazione della necessaria provvista economica.
Il materiale così reperito è stato oggetto di circostanziati approfondimenti di natura patrimoniale che hanno permesso di accertare, allo stato del procedimento, che gran parte delle attività e dei beni entrati nella disponibilità del proposto e dei propri stretti congiunti sono stati acquisiti con proventi, ottenuti grazie alla stretta contiguità del proposto con la consorteria criminale denominata “clan Belforte” attiva nel comune di Marcianise e territori limitrofi.