Ex Jabil in corteo a Caserta, accordi violati su ricollocazioni e stipendi degli addetti di Softlab e Orefice

Accordi violati dalle aziende

Protestano gli operai di Softlab e Orefice
Protestano gli operai di Softlab e Orefice
Lunedì 2 Ottobre 2023, 16:13 - Ultimo agg. 16:25
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Si sentono «truffati», rimpallati da un'azienda all'altra e da un'istituzione all'altra, «abbandonati» dalla politica cui ricordano, per avere quell'attenzione che meritano, che «presto si dovrà votare». Sono i lavoratori delle aziende Softlab Tech e Orefice Group, tutti ex dipendenti della multinazionale Jabil «vittime» di processi di reindustrializzazione mai decollati in un territorio difficile come il Casertano - i Softlab attualmente senza stipendio da tre mesi, i secondi senza lavoro dopo il licenziamento da parte di Orefice - che stamattina hanno tenuto un corteo per le strade di Caserta.

Hanno chiesto ancora una volta che le istituzioni e la politica, in particolare i parlamentari del territorio, intervengano per risolvere la grana stipendi e soprattutto per garantire il rispetto di accordi firmati da ministeri, Regione Campania, sindacati e aziende e Confindustria, che impegnavano Softlab e Orefice, una volta assunti i lavoratori dalla Jabil, a garantire e mantenere la produzione nel Casertano o al massimo nella vicina area industriale del Napoletano.

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Softlab Tech ha assunto da Jabil quasi oltre 200 lavoratori, Orefice ne ha presi 23, ed entrambe le aziende sono state profumatamente pagate da Jabil per remipiegare i suoi ex addetti; ma in Softlab i 200 ex Jabil sono sempre in cassa integrazione, quelli passati in Orefice sono invece stati licenziati dopo aver rifiutati di trasferirsi in Sardegna e sono tuttora disoccupati.

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