Incendio al mobilificio, giallo sulle cause. Il sindaco ordina la messa in sicurezza

S'indaga sulle cause dell'incendio

Il mobilificio andato a fuoco
Il mobilificio andato a fuoco
di Giulio Sferragatta
Martedì 19 Marzo 2024, 22:40
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Sono ancora in corso le indagini relative al terribile incendio che, sabato sera, ha investito il deposito di mobili in via del Lavoro, nella disponibilità della società “Branto”. Sulle cause del rogo, che ha distrutto l'intero fabbricato, su due piani, ai margini della statale tra Capua e Santa Maria Capua Vetere, viene mantenuto ancora il massimo riserbo. 
Sul caso indagano i vigili del fuoco del Comando Provinciale di Caserta e gli agenti del commissariato di Santa Maria Capua Vetere. 

Nel frattempo, il sindaco della città di Santa Maria Capua Vetere, Antonio Mirra, ha emesso un’ordinanza di tutela per la pubblica e privata incolumità, diffidando i proprietari dello stabile - interessato dall'incendio - di procedere alla sua messa in sicurezza.

L’immobile dovrà essere liberato da tutte le potenziali situazioni di pericolo. La vicinanza del fabbricato alla strada, in considerazione della sua inagibilità, ha suggerito l'adozione di un provvedimento drastico per garantire la tutela dei pedoni e degli automobilisti in transito. Il deposito presenta, al momento, pareti e arredi completamente anneriti dalle fiamme. Le vetrate, per l'esposizione dei mobili, non ci sono più, distrutte dal calore.

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Dei mobili e dei complementi di arredo, che erano al suo interno, non è rimasta che la cenere. I titolari della società, che ha la sua sede principale a Capua, a poche centinaia di metri di distanza, sono obbligati a dare esecuzione agli adempimenti imposti dall'ente entro il più breve termine. In relazione alla dinamica dei fatti, molto importante sarà l'estrazione e la visione dei fotogrammi catturati dalle telecamere di videosorveglianza. 
L'ipotesi più accreditata resta quella accidentale, presumibilmente legata ad un guasto al circuito elettrico. Non si escludono tuttavia altre piste investigative, sebbene uno dei proprietari abbia negato di avere ricevuto, nei giorni precedenti all'incendio, minacce estorsive. Indagini ancora in atto.

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