«Uccise moglie e figlia»: al via
il processo per il dottor Belmonte

«Uccise moglie e figlia»: al via il processo per il dottor Belmonte
«Uccise moglie e figlia»: al via il processo per il dottor Belmonte
di Marilù Musto
Mercoledì 7 Dicembre 2016, 19:46 - Ultimo agg. 8 Dicembre, 19:10
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Per otto lunghi anni i cadaveri di moglie e figlia sono rimasti sepolti sotto la sua abitazione, in una intercapedine della sua villetta dalle pareti bianche e dal giardino ben curato. Oggi, ha chiesto di essere giudicato con il rito abbreviato Domenico Belmonte, l'ex direttore sanitario nel carcere di Poggioreale accusato di aver ucciso la moglie e la figlia, Elisabetta Grande e Maria Belmonte. I corpi furono trovati il 13 novembre del 2012 dalle forze dell'ordine in nella villetta di Baia Verde a Castel Volturno, sul litorale domizio, dove l'uomo viveva. Belmonte - che non ha mai denunciato la scomparsa dei componenti della sua famiglia - è imputato davanti al gup del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere Emilio Minio insieme all'ex genero Salvatore Di Maiolo, ex marito della figlia Maria, che non ha chiesto di essere giudicato con il rito alternativo, scegliendo il rito ordinario. Il magistrato ha rinviato l'udienza al 15 marzo 2017. Il collegio difensivo, composto da Carlo De Stavola, Rocco Trombetti ed Elisabetta Carfora, aveva chiesto di calendarizzare un'udienza anche prima di Natale. «Belmonte è provato da quattro anni di indagini; vuole liberarsi da questo peso», dice il legale Carlo De Stavola. Il caso scoppiò quattro anni fa quando furono ritrovati nella villa in cui il medico viveva i resti delle due donne, di cui si erano perse le tracce nel luglio del 2004. Belmonte non ne aveva mai denunciato la scomparsa in quanto riteneva che si fossero allontanate volontariamente: «Avevo vergogna di dire agli altri che mi avevano abbandonato», aveva riferito al magistrato Silvio Marco Guarriello che lo aveva interrogato. Finì in carcere, ma venne scarcerato. L'uomo negò ogni addebito dicendo di non sapere di chi fossero quelle ossa e perché si trovassero nascoste in un'intercapedine della sua abitazione. Ma per il pm fu lui ad ucciderle. Il fascicolo è ora nelle mani del pubblico ministero Gerardina Cozzolino. Belmonte fu scarcerato dopo 23 giorni di carcerazione preventiva su decisione del Tribunale del Riesame di Napoli, che parlò «di assoluta incertezza» sulle cause del decesso.
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